Fino all'ultima goccia i sangue (parte seconda)
Servirà ancora una notte da Pisa, servirà ancora un'intera città dietro alla sua squadra di calcio
Il calcio è strano: passa una stagione intera nella quale i minuti di recupero premiano una squadra (il Monza) che è quella che ha ottenuto più punti dal 90’ in poi e penalizzano un’altra (il Pisa) che senza tempo aggiuntivo sarebbe già stata in serie A, poi accade che nella prima delle due partite decisive della stagione la tendenza si ribalti completamente e così la rete al 93’ segnata da Berra, al primo centro in nerazzurro, regala non speranza, quella ci sarebbe stata comunque, ma energia vitale per affrontare la gara di ritorno fra meno di 72 ore con molto più vigore.
Inutile girarci tanto intorno al tramonto di questa stagione la condizione atletica si estrae soprattutto dalla forza mentale: il Pisa dopo il 2-0 era sulle gambe, quasi inerme di fronte ad un avversario arrembante, quella manciata di minuti giocati dopo il 2-1 ha regalato invece un quadro diametralmente opposto, con il Monza travestito da pulcino bagnato ed il Pisa che si è riscoperto leone. Così al 90’ si è assistito ad una scena quasi surreale: i vincitori della partita a testa bassa e mani nei capelli, gli sconfitti esultanti e felici.
Ecco, da questa immagine si deve ripartire domenica sera, l’impresa non è semplice, perché il Monza ha dimostrato di essere squadra di tutt’altro lignaggio rispetto al Benevento, ma trascinati dal pubblico dell’Arena il Pisa può giocarsi le sue chances fino alla fine. Adesso non ci sono più calcoli da fare, diffidati, energie da conservare, ora è arrivato il momento di svuotare il serbatoio e di arrivare a fine partita con due reti di vantaggio (con una si andrebbe ai calci di rigore). In ogni caso i nerazzurri non avranno nulla da rimproverarsi e nessuno si azzardi a rimproverare qualcosa a questa squadra che comunque vada si giocherà la promozione fino all’ultimo istante.
fotografia Pisa sc