No all'oscurantismo e all'aborto clandestino: presidio davanti alla Prefettura di Pisa
Mercoledì 6 luglio iniziativa promossa dal Coordinamento Donne Unitario Provinciale
La recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'Amercica sul diritto all'interruzione di gravidanza, potrebbe fare scuola anche in Italia. Un diritto, quello all'aborto, regolato nel nostro Paese dalla legge 194, e già duramente messo in discussione dai troppi medici obiettori.
Per questo motivo, per tenere alta l'attenzione sul tema, mercoledì 6 luglio, davanti alla Prefettura di Pisa, il Coordinamento Donne Unitario Provinciale organizza un presidio di protesta.
La sentenza della Corte Suprema americana cancella mezzo secolo di battaglie per i diritti delle donne e ci ricorda che non dobbiamo considerare un diritto come acquisito per sempre. Dobbiamo batterci ogni giorno perché non si torni più indietro.
Purtroppo oggi anche in Italia il diritto all'interruzione di gravidanza, normato dalla L. 194, viene minato e messo in discussione dall'aumento degli obiettori.
Ogni anno nel mondo si praticano circa 45 milioni di aborti indotti e poco meno della metà non sono eseguiti in modo sicuro.
La legge, come prima cosa, dovrebbe rispondere all'esigenza sociale di combattere l'aborto clandestino, vero dramma per le donne dei ceti popolari.
La battaglia per l'autodeterminazione significa per le donne non attestarsi solo su battaglie di “difesa”, ma portare avanti un progetto che rafforzi la donna spingendola a dire basta ad una società che comunque le impone ruoli, le nega identità autonoma, la utilizza e la sfrutta a livello economico e non solo.
Coordinamento Donne Unitario