La carenza di Co2 rende l’acqua gassata un bene di lusso

Cultura
PISA e Provincia
Giovedì, 18 Agosto 2022

Ecco perché manca l’acqua frizzante dagli scaffali dei supermercati di casa nostra

L’acqua gassata è diventata un lusso. Introvabile.

Basta fare un giro nei diversi supermercati della zona (con spazi espositivi rimasti vuoti e in vendita solo alcuni ricercatissimi prodotti come la Ferrarelle Maxima ndr), ma anche nei bar, dove i proprietari hanno dovuto cambiare prima le loro forniture, per poi cessare le vendite per assenza di prodotto (non dell’acqua gassata, ma della spuma bionda, irreperibile ndr).

Alla radice del problema, diversi fattori: la siccità e il periodo estivo (in cui le produzioni sono sempre state in calo ndr), la crisi energetica, la mancanza di trasportatori e soprattutto, la carenza di Co2, l’anidride carbonica ad uso alimentare.

Per capire le ragioni della crisi abbiamo ascoltato le parole di Corrado Corradini, proprietario della Corradini Gas di Empoli, vero e proprio leader toscano nella produzione e distribuzione di gas tecnici e medicali. Tra questi l’Azoto, l’Argon, miscele binarie e ternarie e la Co2, l’anidride carbonica, per l’appunto.

La Corradini Gas ha una storia molto lunga: “Sì – racconta Corrado Corradini – è stata avviata da mio babbo nel 1948 e vi posso garantire che una crisi come quella attuale non è mai stata registrata. Mancano la Co2 alimentare, e, soprattutto, l’Argon, un gas molto importante nella produzione di alimenti e nel settore metalmeccanico, per saldare”.

Perché in Toscana siamo rimasti senza Co2? “I fattori della crisi sono tanti. La chiusura di alcune aziende emiliane, i costi energetici di produzione e distribuzione”.

La Co2 alimentare (tenetevi forte ndr) è prodotta dagli scarti di produzione di alcune realtà industriali quali la Yara Italia SpA di Ferrara, che immette sul mercato fertilizzanti e che allo stesso tempo, recupera e liquefà nei propri impianti, Co2. L’anidride carbonica è poi purificata e riutilizzata per svariati usi, compreso quello alimentare.

All’origine della carenza di Co2, oltre ad altri fattori, quindi, anche alcune produzioni industriali in crisi, o comunque, non a pieno regime.
“Come Corradini Gas – spiega Corrado Corradini – non abbiamo ancora avuto carenze di Co2, questo va detto, ma solo perché siamo riforniti dalla Nippon Gases. Per ovviare alla mancanza di anidride carbonica, solo negli ultimi due mesi, la Nippon Gases ha fatto approdare in Italia (prima in Adriatico e solo dieci giorni fa a Piombino ndr) svariate tonnellate di gas. Dai porti la Co2 è poi caricata sui camion cisterna e distribuita sul territorio, tramite rivenditori come il nostro”.

La crisi è tale, che per rifornire la Toscana e l’Italia, è stato necessario inviare navi gasiere dalla Norvegia.

“È proprio così – conferma Corradini – quella arrivata a Piombino dieci giorni fa, normalmente, rifornisce di Co2 l’Inghilterra, facendo la spola tra Norvegia e Regno Unito, dove l’anidride carbonica non è prodotta”.

Navi dal Mare del Nord, costi dell’energia alle stelle e trasportatori poco interessati a “lavorare” prodotti che lasciano meno margini ai guadagni. La Co2 è diventata in breve tempo ricercatissima, con file alla Corradini e richieste di operatori del settore sempre più pressanti.

“Negli ultimi tempi – continua Corradini – non sono mancate sorprese. Abbiamo aiutato i colleghi rimasti senza anidride carbonica alimentare e mantenuto i prezzi di costo. Al momento è così, ma stiamo valutando anche un ritocco del listino, perché anche per noi i costi sono lievitati”.

Insomma, in Italia siamo proprio messi male con la Co2. “Beh – conclude Corrado Corradini – possiamo dire con certezza che non siamo messi bene”.

La Co2 manca e di conseguenza, alla fine della filiera, i supermercati restano senza acqua gassata. Un fatto davvero incredibile.

“Da almeno una settimana – spiega il direttore commerciale di un supermercato di Cascina – siamo rimasti sprovvisti di acqua frizzante. Se prima avevamo svariate marche e prodotti, ora siamo rimasti senza. Proprio questa mattina, dopo giorni, abbiamo ricevuto mezza pedana di acqua gassata”.

“La cosa è davvero strana – conclude il direttore commerciale – anche se diffusa, almeno qua da noi, un po’ a tutto il settore della grande distribuzione. Come si dice: mal comune mezzo gaudio. Insomma, per ora, per tutti, è così e continueremo a vedere scaffali vuoti ad oltranza. Anche se per un supermercato, quest'immagine è davvero triste”.

carlo.palotti