La strada è giusta, ma ora servono i tre punti
I nerazzurri pagano gli errori in fase difensiva, ma mostrano progressi importanti rispetto all'esordio di Cittadella
Il Pisa deve rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria stagionale. Il pareggio con il Como va preso come un punto trovato sotto la cenere per come si era messa la partita nell’ultimo quarto d’ora di gioco, ma per quanto visto sul rettangolo di gioco non può che lasciare l’amaro in bocca.
Il Pisa fa un ulteriore passo in avanti rispetto alla prestazione di Cittadella, ma sbanda paurosamente in difesa e subisce due reti in pratica nelle uniche due occasioni in cui i lariani si affacciano nell’area di rigore nerazzurra. La sentenza pronunciata “di pancia” sarebbe quindi una bocciatura totale per il reparto arretrato, in realtà nel calcio, negli sport di squadra in generale, le colpe vanno ben pesate e ponderate. Iniziamo con il dire che la difesa dall’inizio della stagione è il reparto in emergenza costante: l’arrivo “in extremis” di Esteves prima e Calabresi poi, un Hermannsson che ha passato l’estate fra intervento chirurgico e riabilitazione, Rus che appena arrivato si è subito fermato, insomma tanti piccoli guai che alla lunga hanno frenato la crescita della linea arretrata nerazzurra che però non può e non deve essere lasciata sola dal centrocampo, talvolta parso leggermente troppo lungo. Quando i difensori saranno in una condizione fisica ottimale, e le linee più corte, i problemi difensivi risolti ed allora vedremo una squadra diversa rispetto a quella vista con il Como, che dalla cintura in su ha fatto molto bene e con un Torregrossa ritrovato può davvero far male a chiunque.
Morutan è sempre più a suo agio e dopo l’ottimo debutto di Cittadella, dove aveva trascinato i compagni alla rimonta mancata per poco, ha confermato di essere un giocatore importante per questa categoria, così come Ionita, in crescita dopo una settimana piena di lavoro con la squadra e Calabresi che oltre a ottime qualità tecniche mostra grande, grandissima personalità, per averne la conferma basta ascoltare le sue parole al termine della gara: parla già da leader e questo non può che far bene. Infine Torregrossa: tutti alla ricerca della “punta da 15 reti a partita”, ma il Pisa ce l’ha già in casa e al numero 10 nerazzurro sono bastati una manciata di minuti per dimostrarlo una volta di più.
Adesso c’è da preparare al meglio la sfida di domenica, una partita da far tremare i polsi contro la squadra da tutti indicata come la predestinata alla vittoria finale, quel Genoa con un attacco stellare che richiederà la partita perfetta, sta al mister preparala e ai giocatori interpretarla.