Raffaella Bonsangue solidale con gli agenti del carcere Don Bosco di Pisa
La candidata per Forza Italia, Raffaella Bonsangue, chiede una maggiore attenzione nei confronti della Polizia Penitenziaria
“Ancora una tragedia sfiorata in carcere a Pisa, ancora una protesta violenta di un gruppo di detenuti che ha messo a repentaglio la sicurezza e l’incolumità fisica degli agenti penitenziari. Al personale degli istituti carcerari va la mia personale solidarietà. Ma la solidarietà non basta: è ora che in Italia si affronti il problema delle carceri e dell’organico delle forze dell’ordine, insufficienti a garantire ordine e sicurezza alle nostre città”. Ad affermarlo è Raffaella Bonsangue, candidata capolista per la Camera dei Deputati per Forza Italia nel collegio plurinominale di Pisa, Empolese e Firenze (P03).
“Riporto il caso successo Pisa la scorsa settimana - spiega Bonsangue - solo perché purtroppo è il più recente. Ma la situazione carceri è esplosiva in tutta Italia. Basta vedere Sollicciano, a Firenze, per rendersene conto. Una struttura non adeguata al numero di detenuti e, soprattutto, un numero insufficiente di agenti di polizia penitenziaria, costretti a turni massacranti e a rischiare sulla propria pelle tutti i giorni. Il programma di Forza Italia è ambizioso, ma intendiamo mettere finalmente mano alla riforma del sistema carcerario, secondo la nostra Costituzione, con un nuovo piano carceri e maggiori tutele per gli agenti della Polizia Penitenziaria: più organico e page congrue”
“Nel breve medio-termine, credo sia necessaria - aggiunge Bonsangue - una riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, più funzionale al sistema della sicurezza del Paese, considerato proprio che è espressione di una specializzazione nel panorama del comparto sicurezza e del sistema giustizia del nostro Paese. Sarebbe opportuno ascoltare gli stessi agenti e dare seguito alle loro richieste: in particolare chiedono più tecnologia e più investimenti. Dotare ad esempio gli agenti di taser, per potersi difendere dai detenuti violenti, o dotarli, come loro stessi chiedono, di body-cam”.
Infine il tema del sovraffollamento delle carceri, che spesso porta a rivolte o proteste le cui conseguenze vengono pagate dagli agenti di turno. “Decreti svuota-carceri non servono: quello che serve è una riforma del sistema carcerario. Basterebbe, inoltre, attuare i decreti di espulsione per extracomunitari irregolari per risolvere già così parte del problema”.