Fondazione Charlie: "peggiorate le prospettive di lavoro per i giovani"
Fondazione Charlie, realtà da oltre 30 attiva nel contrasto del disagio giovanile grazie anche al suo Telefono Amico, amplia gli orizzonti e si caratterizza sempre di più come punto di riferimento nazionale nello studio della condizione giovanile
Dopo la presentazione dell’indagine di sociologia open “Pianeta adolescenza”, la fondazione ha infatti puntato gli occhi su un problema annoso del nostro Paese: la disoccupazione e l’inattività giovanile. Lo ha fatto partendo dai dati forniti dall’ISTAT e da una loro analisi ed elaborazione realizzata in partnership con Yoodata. I primi dati disponibili risalgono al 2004 e impongono quindi una riflessione: cosa è accaduto su questo fronte negli ultimi 18 anni?
“Chi è nato allora oggi è maggiorenne – osserva il presidente di Charlie Angelo Migliarini – e quale Paese trova? Quali prospettive lo attendono?”. Dopo i picchi raggiunti tra il 2013 e il 2015, la disoccupazione giovanile è calata con costanza, ma mai fino a scendere sotto i livelli del 2004. Ciò che invece è aumentato moltissimo, nella fascia tra i 15 e i 24 anni, è il tasso di inattività, cioè il numero di giovani che il lavoro hanno addirittura smesso di cercarlo o non hanno mai iniziato a cercarlo. “Il dato più sensato da analizzare – commenta Migliarini – è quello aggregato, che mette insieme disoccupazione e inattività e che, pur mostrando qualche miglioramento, resta molto al di sopra di quello del 2004. Possiamo quindi dire che negli ultimi 18 anni le prospettive lavorative per i giovani sono peggiorate”. A questo punto, dati alla mano, Charlie interroga direttamente la politica: “Tra pochi giorni si voterà. Ciò che chiediamo agli esponenti politici che si candidano è: cosa pensate di questi dati? Quali sono le proposte concrete per superare questa situazione e favorire l’occupazione giovanile, anche alla luce delle molte crisi in corso? Serve una politica coraggiosa, che esca dall’immobilismo verso i giovani e si occupi di loro a partire dalle reali condizioni e dai reali bisogni”.
Il monitoraggio di questo trend è solo all’inizio. Fondazione Charlie e Yoodata continueranno infatti ad analizzare ed elaborare i dati ISTAT su questi indicatori e presenteranno pubblicamente un aggiornamento semestrale, come contributo di studio e di monito rivolto ai decisori pubblici e come opportunità di informazione per la popolazione generale. “Ci auguriamo di registrare presto un’inversione di tendenza dei dati, significherebbe che, finalmente, questo Paese ha iniziato a occuparsi dei suoi giovani”conclude Migliarini.