Pontedera. "Sul mio corpo decido io": in piazza contro la manifestazione dei ProVita

Cronaca
Pontedera
Sabato, 8 Ottobre 2022

Mattina di proteste e contro-manifestazioni in Corso Matteotti

Da una parte i ProVita e famiglia Onlus, dall'altra, un gruppo di cittadini, scesi in piazza, sotto il Comune di Pontedera, per controbattere la manifestazione inscenata dai primi a seguito dell'ordinanza del sindaco Matteo Franconi per far rimuovere il manifesto "No Gender" apparso in piazza Generale Alberto Dalla Chiesa.

Sabato 8 ottobre, nel massimo rispetto delle parti, i ProVita erano arrivati in Corso Matteotti con in mano cartelli con su scritto: "Restiamo liberi di educare".

La contro manifestazione spontanea, invece, era stata pensata proprio per rivendicare la scelta del Comune: "Perché l’identità di genere e l’orientamento sessuale - riportava una nota interna - non possono essere inculcati e non li possono decidere gli altri per noi".



  

 Riporta la nota inviata da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare Valdera Cuoio

Non sui nostri corpi né sopra le nostre teste: arginare i ProVita nella società e nei consultori

Il presidio di stamani davanti al Comune di Pontedera organizzato dalle associazioni Provita contro la rimozione di un loro manifesto, apparso nei giorni scorsi, contenente un messaggio apertamente e, a nostro avviso, violentemente lesivo della libertà di scelta sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, oltre che portatore di una fuorviante teoria gender, temiamo sia il preludio, anche nel nostro territorio, di un pesante attacco, da parte di queste associazioni palesamente sostenute dalle destre nostrane, ai diritti della comunità LGBTQ+.

Per questo come forze politiche, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo Valdera, presenti in Unione Popolare Valdera-Cuoio abbiamo partecipato alla contro manifestazione promossa da ARCI Valdera, il Centro contro le discriminazioni VOICE, il gruppo Pomo di Venerə ed il collettivo transfenminista Rose Rosse, per denunciare questo pericoloso clima che il nuovo governo di destra sta già traducendo in un pesante attacco ai diritti civili ma anche ai diritti delle donne, in primis al diritto all'aborto e alla loro autodeterminazione.

Non dimentichiamo infatti che non è passato molto tempo dalla protesta delle associazioni delle donne per la difesa della 194 davanti al nostro consultorio cittadino a seguito della nomina della nuova responsabile, apertamente pro vita ed obiettrice.

carlo.palotti