"Giorno del ricordo" a Cascina due spettacoli alla Città del Teatro
"Giorno del ricordo”, una data, che assieme alla “Giornata della memoria”, che deve sempre farci non dimenticare gli orrori del passato, da qualunque parte essi siano stati perpetrati.
Lo si deve a noi stessi, ai nostri padri e madri, alla storia e quest’ultima deve sempre ricondurci nell’alveo dei fatti, contestualizzare gli eventi affinché non diventino preda di “parte”.
In quest’ottica il Comune di cascina, assieme alla Fondazione Sipario Toscana onlus celebra questo giorno, il 10 febbraio, con due appuntamenti che si terranno alla Città del Teatro.
“Rumoroso silenzio” è una drammaturgia teatrale scritta da un giovanissimo autore, Luca Andreini, bergamasco che con la sua compagnia di attori/trici, dove, attraverso un incontro, dei ricordi, si tende a cercare un senso di appartenenza, una voglia di riappacificarsi con se e con il passato, partendo proprio dai fatti avvenuti alla fine del secondo conflitto e che hanno coinvolto le popolazioni italiane istriane, dalmate che dovettero lasciare la loro terra, diventare profughi.
Lo spettacolo andrà in scena la mattina per il pubblico delle scuole, alle ore 10:00
E nell’ottica di una continua sensibilizzazione sui fatti della nostra storia, come ha accennato la Sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi, durante la conferenza stampa di presentazione della “Giornata del ricordo”, ciò per non dimenticare il dramma delle foibe e dell’esodo così come di tutti gli orrori di cui si macchiata l’umanità: dalla shoah ai gulag, la sera si terrà un altro racconto-spettacolo.
“Mia amatissima terra: il dramma dei confini orientali, le foibe, l’esodo”, alle ore 21:00, sempre alla Città del Teatro.
E’ una libera lettura tratta dal libro “Julka ti racconto” di Daniele Bernardini e Luigi Puccini. In scena Livia Castellana e Martina Benedetti, con Elonora Di Vita, alla fisarmonica Giorgio Dari e voce narrante fuori campo Andrea Buscemi.
Un libro che racconta si l’esodo istriano, la “vendetta” dell’esercito di Tito e delle popolazioni jugoslave che portarono anche al dramma delle foibe, vendetta, non giustificabile, per le angherie, i soprusi, gli eccidi, le violenze, gli infanticidi commessi dalle truppe italiano-fasciste durante l’occupazione dei Balcani. Un periodo controverso che oggi dovrebbe essere affrontato con spirito laico e storico da parte di tutti.
L'ingresso ad entrambi gli spettacoli è libro.