Destinazione dell'ex Catasto di Pisa, scintille tra Biondi del PD e Nerini di FdI
Continua il confronto tra l'esponente del PD, Marco Biondi e il consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Maurizio Nerini, sul percorso di destinazione dell'ex Catasto di Pisa nel quartiere di San Martino
Questa la replica di Biondi a Nerini
Fa sorridere che Nerini dia la colpa dei limiti del piano di recupero dell’ex Distretto militare di via Giordano Bruno, che fa acqua da tutte le parti, alla soprintendenza.
Se non vi fosse la Soprintendenza a tutelare le aree che rimarranno pubbliche e le aree a verde si sarebbe assistito alla loro diminuzione a favore dell’investitore privato.
Non ci stupisce che la colpa venga data sempre ad altri e in questo caso alla Soprintendenza, dopotutto nel 2019 questa amministrazione dichiarò che “la Soprintendenza è l’unica istituzione veramente fascista che c’è ancora in Italia”.
Nerini non comprende che la critica sull’ex-catasto non è incentrata sulla destinazione d‘uso proposta, ovvero un ostello, ma sulla mancata pianificazione della città dove l’amministrazione non dovrebbe essere semplice spettatrice delle scelte dei privati e dove i cittadini dovrebbero essere resi partecipi delle scelte che modificano la città.
Ricordiamoci che il temine politica viene da polis che è la città, quindi la politica deve indirizzare la trasformazione della città per il bene comune e non subire scelte secondo gli interessi dei singoli con interventi scollegati tra loro. Come un disco rotto questa amministrazione si rifugia dietro all’affermazione: sono scelte passate, sono scelte del PD. Quando vi è stato da fare delle varianti e delle modifiche agli strumenti urbanistici l’attuale amministrazione non si è fatta problemi, le ha fatte con estrema scioltezza, evidentemente su San Martino, dove subisce passivamente le scelte dei privati, non interessa la vera riqualificazione del quartiere e la qualità della vita dei residenti.
Infine tornando all’argomento dell’ex-catasto, ovvero Palazzo Espinassi Moratti, così si chiama, vi sono degli affreschi ottocenteschi di importante testimonianza artistica che è bene tutelare,anche se per questa amministrazione interessa solo la storia di Pisa fino al medioevo, rimuovendo le espressioni artistiche seicentesche, settecentesche e ottocentesche.
Marco Biondi
PD Pisa