"Costretta a lavorare ai tavoli da sola. Stanchissima, sì, ma felice". La storia di Ilaria Cardini
Per l'Hosteria "da Fermento" di Piazza delle Vettovaglie è stato un 2022 molto positivo. Bene il ritorno dei turisti e normalità post pandemica ritrovata. Il lavoro c'è, ma la manodopera qualificata resta introvabile
Per Ilaria Cardini, 46 anni, calcesana, titolare dell’Hosteria “da Fermento” di Pisa dal 2013, quello che si sta concludendo, il 2022, è stato un anno positivo, anzi, di più, “un bellissimo anno”.
Una stagione lavorativa, che Cardini, consigliera della presidenza Confesercenti Pisa, incasella così: nel buon trend registrato in estate con il ritorno alla quasi normalità post Covid, proseguito anche in novembre e dicembre (con prenotazioni registrate sia per Natale che per il Cenone di Capodanno).
Ai tavoli del suo locale di Piazza delle Vettovaglie, moltissimi turisti e per quel che riguarda Pisa, ottimo riscontro è stato avuto anche dai pisani in arrivo dalla provincia.
Unico neo di un periodo più che positivo, la carenza di personale: introvabile, anche per chi come Ilaria Cardini mette sul piatto contratti regolari e a tempo indeterminato. Un problema, quello della manodopera, difficile da affrontare.
“Come detto – spiega Cardini – è stato un anno ricco di soddisfazioni. Allo stesso tempo è stata davvero durissima. Per tutta l’estate ho lavorato ai tavoli da sola, dall’apertura fino a sera. Nessuno è venuto a chiedere lavoro e anche tramite le varie agenzie di lavoro interinale, non abbiamo trovato personale qualificato”.
In poche parole, nel pieno della stagione estiva, Ilaria Cardini ha messo da parte costumi, creme abbronzanti e qualsiasi pretesa di vacanze, questo anche a discapito della famiglia: “Ho quindi giocoforza deciso di servire ai tavoli da sola e di andare avanti – prosegue Cardini -. Sono stanca, sì, ma felice”.
La manodopera cercata doveva rispondere ad alcuni semplici requisiti: “Sapere gestire la sala – insiste Ilaria Cardini – la vendita e somministrazione dei vini, conoscere un po’ d’inglese. Alla fine, comunque, non abbiamo trovato neppure personale non qualificato – prosegue – ed ho deciso di fare da sola”.
Situazione analoga è stata vissuta anche da altri associati Confesercenti.
“Da diversi mesi – conclude Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord -, ogni giorno, siamo contattati da nostri associati alla ricerca di personale. Sia nel campo della ristorazione, che di altri settori commerciali. Mancano commessi, camerieri, lavapiatti. Lavori per cui non sempre è richiesta una formazione professionale, ma per cui è richiesta più che altro voglia di lavorare. Questo anche a fronte di contratti di lavoro e stipendi regolari”.
Una carenza di manodopera figlia di vari fattori
“In questi anni – continua Romoli – hanno inciso il Reddito di cittadinanza, misura su cui il Governo ha già dichiarato di mettere mano nel corso del 2023 per risolvere una situazione, scusate il termine forte, 'parassitaria' nei confronti di quella parte di società che lavora. E in secondo luogo - conclude il responsabile area pisana di Confesercenti - gli anni di pandemia: che hanno portato ad un turnover importante di quello che era il personale che lavorava nel settore turistico, passato ad altre professioni (corrieri, magazzinieri, ecc) e rimasto impiegato lì, impoverendo di conseguenza l’offerta di manodopera nella ristorazione”.