Cuore multato, la dura replica dell'amministrazione comunale
L'amministarzioen comunale di Calci risponde alle opposizioni in merito alla vicenda dell'insegna commerciale a forma di cuore multata.
"In relazione alla vicenda dell'insegna commerciale a forma di cuore multata e assurta agli onori della cronaca, alcune premesse di metodo e di merito sono d'obbligo, attacca l'amministrazione Calcesana, in primo luogo il Sindaco è stato contattato dal cittadino/esercente lo scorso sabato pomeriggio. Non ha rimandato il cittadino stesso agli uffici nè ha rimandato ad eventuali ricorsi la questione, anzi, essendo stata riportata una casistica particolare e venendo messe in discussione le informazioni fornite dagli uffici comunali, ha assicurato che il lunedì avrebbe subito chiesto chiarimento agli uffici stessi. Sarebbe forse stato più corretto aspettare tali verifiche prima di far uscire notizie che in gran parte si sono rivelate distorte rispetto alla realtà dei fatti.
Nonostante tale comportamento, continua il comunicato il sindaco in prima mattinata del lunedì si è subito attivato con i competenti uffici e messo in contatto con il cittadino "multato". Come si vedrà, ne è uscito un quadro molto diverso da quello dipinto dalla minoranza sui giornali. Un'ultima premessa è poi doverosa: è stato riportato che la Polizia Municipale di Calci avrebbe multato "un cuore" installato per festeggiare San Valentino., insomma un addobbo augurale, in pratica come se fosse stato multato l'allestimento di un albero di Natale… Anche ciò va precisato essere falso! Il "cuore" multato infatti non è un "omaggio all'amore" ma, da codice della strada, una insegna che ricerca l'attenzione della clientela che transita poiché rimanda chiaramente ad una precisa campagna commerciale (peraltro particolarmente arguta) lanciata dall'esercente e che si chiama "due cuori ed una capanna, intanto partiamo dal letto". Insomma un richiamo per pubblicizzare la propria promozione realizzata proprio per i giorni di San Valentino!
L'amministrazione comunale guidata da Massimiliano Ghimenti ripercorre la vicenda fin dall'inizio: "Il cittadino/esercente il 3 dicembre scorso ha contattato gli uffici comunali chiedendo un appuntamento, concesso peraltro fuori del normale orario di ricevimento perché a Calci gli uffici non sono "allo sbando" come sostiene la Minoranza, ma lavorano cercando di andare incontro alle esigenze cittadini, su preciso indirizzo dell'amministrazione, perché voleva installare nuove insegne fisse, la richiesta effettuata era per "installazione di bandiere pubblicitarie".
"Era il 9 Dicembre quando si sono incontrati, precisa l'amministarzione comunale nel comunicato, gli uffici edilizia privata e Suap in tale occasione hanno dato le informazioni (corrette) necessarie: hanno infatti detto che non serviva alcuna licenza edilizia per questo genere di installazioni, mentre che era necessario fare i dovuti passaggi per quanto attiene la “procedura della pubblicità” (che comprende anche gli aspetti autorizzativi delle insegne legati all’articolo 23 codice della strada, ovvero la necessità di autorizzazione dell'ente proprietario della strada su cui si affaccia una insegna/simbolo con finalità commerciale). Ciò oltre ad essere riferito dai suddetti uffici comunali, è anche confermato dal fatto che a seguito dell’incontro un'azienda che si occupa pubblicità è stata incaricata di seguire la pratica dell'esercente stesso. In effetti inoltre che tale informazione è stata effettivamente fornita dagli uffici comunali è stato confermato dal cittadino/esercente. Dal 9 Dicembre ad oggi nessun altro contatto del cittadino/esercente con gli uffici comunali per pratiche diverse (ad es per insegne temporanee) da quelle per le insegne fisse di cui al precedente incontro".
"Quindi non è assolutamente vero, conclude l'amministrazione comunale di Calci, che gli uffici hanno detto che "non serviva nulla". Come dimostrato dal fatto che il cittadino/esercente abbia anche incaricato ditta specializzata per le insegne fisse che intende installare. In conclusione, che possano avvenire fraintendimenti è possibile e certamente dispiacerebbe. Ma non appare questo il caso, anche perché con i contatti intercorsi in questi giorni la cosa è stata chiarita al cittadino. Tra l’altro basterebbe un semplice ricorso amministrativo qualora ci fossero errori. E non è certamente un fatto “politico”. Quindi, se la "politica" (come al solito) non si fosse messa in mezzo per strumentalizzare la vicenda, non ci sarebbe stata una denigrazione inammissibile e soprattutto ingiustificata del lavoro e della professionalità dei dipendenti degli uffici comunali edilizia privata e suap. Invitiamo la minoranza a scusarsi pubblicamente con gli stessi uffici"