Progetto SPRAR, Cascina è fuori
Il Comune di Cascina è fuori dal progetto SPRAR. L'ufficialità della notizia è giunta questa mattina, venerdì 17 febbraio al termine dell'assemblea dei soci della Società della Salute della zona Pisana. Nessun passo indietro o ripensamento da parte dell'amministrazione leghista cascinese che ribasce il ritiro dal "sistema di protezione per i richiedenti asilo"
Il progetto andrà avanti con i comuni che aderiscono, mentre Cascina adesso gestirà da solo l'accoglienza dei profughi in base il numero che la Prefettura riterrà opportuno convogliare nel territorio comunale.
Lo SPRAR è stato istituito ai sensi dell’art. 32 l. n. 189/2002, e in seguito a un protocollo d’intesa del 2001 stipulato dal Ministero dell’Interno, dall’ANCI e dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR), che hanno cercato di razionalizzare i programmi di accoglienza in precedenza gestiti a livello locale. L’intera rete è coordinata e monitorata da un Servizio Centrale, gestito dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), in seguito ad una convenzione stipulata con il Ministero dell’Interno.
Il Sistema è attualmente finanziato attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (FNPSA) anche se nel corso del tempo ha potuto contare su diverse fonti di finanziamento straordinarie. Nel 2011, ad esempio, secondo i dati del Servizio Centrale, ai 3000 posti finanziati attraverso il FNPSA, si sono aggiunti altri 979 posti, finanziati dalla Protezione Civile (816 posti) e dalle risorse provenienti dall’8 per mille (163). Lo SPRAR è costituito dalla rete degli enti locali che accedono ai finanziamenti del FNPSA. Il ministero dell’Interno, tramite il servizio centrale, infatti emana ogni tre anni un bando per l’assegnazione dei posti finanziati. I singoli enti locali interessati, congiuntamente ad organizzazioni del terzo settore presenti sul territorio, precedentemente selezionate a livello locale, partecipano a tale bando presentendo il proprio progetto. I progetti possono essere ritenuti “idonei” e finanziati o “non idonei”. In alcuni casi i progetti vengono ritenuti “idonei” ma per mancanza di fondi, non vengono attivati. I progetti ritenuti “idonei e non finanziati” possono però essere attivati in un secondo momento, qualora vengano rinvenuti nuovi fondi.
Cosa cambia in pratica per Cascina ed i Cascinesi adesso che la Sindaca Ceccardi ha ritenuto opportuno (senza una discussione in consiglio comunale) di uscire dal progetto SPRAR? Verranno allontanati 14 rifugiati che trovavano sistemazione nel Comune di Cascina. 14 persone che su un totale di 45.000 residenti fanno lo 0,031% delle persone presenti in tutto il territorio cascinesi. Questo ovviamente non significa che non ci saranno più immigrati, il Prefetto può sempre decidere, come ha già fatto nel recente passato di convogliare a Cascina gli immigrati in attesa di giudizio riguardo alla richiesta di asilo politico. Paradossalmente adesso, con i posti liberati sul territorio dalla Sindaca, Cascina potrebbe aver visto andare via 14 persone, note e conosciute come profughi di guerra e con la richiesta di asilo in tasca, per vedersene arrivare altrettanti (o più), che l'asilo ancora non lo hanno attenuto e che sono sconosciuti del tutto o quasi allo stato italiano.
Una dimostrazione di intransigenza in salsa leghista quella messa in atto dalla Sindaca Ceccardi, che però alla fine potrebbe ritorcersi contro come un boomerang contro il comune di Cascina visto che per abbandonare un progetto che portava sul territorio profughi "reali" e con già in tasca lo status di rifugiato, rischia di vedersene assegnare molti di più fra quelli che ancora risutano sconosciuti ed in attesa del riconoscimento della richiesta di asilo.
Nella foto gli ospiti de La Tinaia al lavoro