Carte da gioco in Toscana, una storia che inizia nel XIII secolo

Cultura
PISA e Provincia
Lunedì, 30 Gennaio 2023

Le carte da gioco non sono una creazione della società occidentale, sembra anzi che siano sorte in Estremo Oriente intorno al X secolo, almeno duecento anni prima della loro diffusione nel contesto europeo ed italiano. Per trovare le prime tracce di carte usate a scopo ludico in Toscana bisogna attendere il Medioevo: a partire dal XIII secolo si sono scritte le prime ordinanze contro il gioco d’azzardo, ritenuto immorale. Ciò presuppone una sua già ampia diffusione negli anni immediatamente prima, ma difficile addirittura nei secoli precedenti come nel caso dell’Asia. In Toscana il primo editto che proibiva il gioco è datato 1377, anno in cui si ritrova anche in Francia: in alcuni contesti europei la proibizione arrivava a coinvolgere anche altri giochi, come gli scacchi, nati diversi secoli prima, probabilmente in un territorio coincidente con l’attuale India.

Le proibizioni di cui sono state oggetto le carte hanno però sortito l’effetto opposto e nel corso del Rinascimento si è giunti a prevedere una tassazione sul gioco: non riuscendo a limitarne la diffusione, si è così pensato a tassarlo. Dalla metà del Quattrocento si diffonde, tanto in Toscana quanto in tutta Europa, il mazzo come lo si conosce oggi, composto dalle canoniche 40 carte: in precedenza il mazzo era composto prima da 56 e poi 52 carte, giungendo infine al numero a cui si è ancora oggi. A partire dal XVI secolo le raffigurazioni sulle carte ritraggono le famiglie reali, i personaggi religiosi o ancora miti legati alla civiltà greca, romana e cristiana. È a questo punto che si delinea la distinzione che permane tuttora riguardo le raffigurazioni sulle carte. Quelle a seme francese sono le più comuni, utilizzate nella maggior parte dei paesi, ma esistono anche quelle a seme tedesco, ad esempio, decisamente poco conosciute nella penisola italiana. I semi in questione sono ghiande, foglie, cuori e campanelli e continuano ad essere utilizzati in Germania e nelle aree limitrofe.

Il mazzo toscano che ancora oggi si utilizza è formato dalle 40 carte a segno francese (picche, cuori, fiori e quadri, in Toscana questi ultimi sono invece chiamati mattoni). Le carte toscane si differenziano dal mazzo fiorentino, il quale viene utilizzato solo all’interno del capoluogo della regione. Sono identiche a quelle toscane nella veste grafica, la differenza riguarda la dimensione della carta: pur conservando la forma rettangolare, le fiorentine sono le carte più grandi nel panorama italiano poiché misurano 67x101 mm (58x88 sono invece le dimensioni delle carte del mazzo toscano).  

I tradizionali giochi di carte sono invece comuni in tutta la penisola italiana: briscola, tressette e scopa si ritrovano in ogni regione d’Italia, talvolta declinati secondo le varianti del posto. La diffusione di Internet ha consentito a questi giochi una nuova diffusione via web, permettendo un avvicinamento a questi passatempi anche alle fasce più giovani della popolazione. Le versioni digitali sono presenti all’interno dei casinò online, rivisitazioni delle tradizionali sale da gioco con le roulette, le slot dello sviluppatore Netent e di altri noti e grandi produttori come Megaways, i classici tavoli verdi per ospitare partite di poker o blackjack. Spesso nelle stesse piattaforme si trovano anche lotterie.

redazione.cascinanotizie