Le aziende agricole della Tenuta di Coltano: no al nuovo piano integrato del Parco
Nuova critica al piano integrato del parco di San Rossore, questa volta viene dalle varie aziende che operano all'interno della Tenuta di Coltano
Questa la nota stampa giunta in redazione
Le aziende agricole operanti nella Tenuta di Coltano, insieme agli altri operatori economici presenti sul territorio, sono venute a conoscenza che l’Ente Parco, nella sua futura proposta di Piano Integrato, intende inglobare la nostra Tenuta, attualmente destinata ad area contigua dalle normative vigenti, in area interna del Parco. Giovedì 2 febbraio, durante un incontro molto partecipato e sentito, è stata manifestata all’unanimità una forte preoccupazione e contrarietà per le conseguenze che tale scelta avrebbe sul nostro territorio produttivo e per le modalità con la quale questa decisione sta maturando, senza alcuna possibilità di partecipazione da parte di chi in Coltano ha investito e vive del proprio lavoro.
La Tenuta di Coltano, nel corso degli ultimi decenni, ha raggiunto un buon equilibrio tra tutela dell’ambiente, attività agricole, allevamento, attività turistico-ricettive ed una regolamentata attività venatoria che ha contribuito in modo determinante a mitigare i danni della selvaggina alle colture.
Pertanto riteniamo che la destinazione attuale di area contigua dell’intera Tenuta sia la più idonea per un territorio di circa tremila ettari di seminativo che rimane comunque all’interno di un’area protetta con i suoi vincoli ambientali e paesaggistici sovraordinati inclusi quelli che il Piano Integrato vorrà prescrivere.
Abbiamo richiesto alla Pro Loco Coltano di organizzare presto un’assemblea aperta a tutti i soggetti interessati nella quale saranno invitati i rappresentanti dell’Ente Parco, delle istituzioni cittadine e regionali e le associazioni di categoria per dare il nostro fattivo contributo a scelte fondamentali per il futuro.
Gli imprenditori della Tenuta di Coltano