Osservatorio Scolastico: "Istituti Superiori pisani. Ancora emergenza aule per settembre 2023"
Situazione migliorata rispetto al 2021, ma ancora carenze e nessuna certezza
Scrive l'Osservatorio Scolastico Pisa.
Il problema della carenza degli spazi rispetto al 2021 è migliorato sicuramente: da meno 50 aule adesso ogni classe riesce ad avere una propria aula ma a che prezzo? È la domanda che l’Osservatorio Scolastico pone al tavolo della Provincia dello scorso 16 settembre. Si continua a dover rinunciare a laboratori, biblioteche, talvolta i corridoi, le infermerie e i sottoscala diventano magazzini, le classi sono obbligate a fare rotazioni o a migrare in sedi succursali, e i dirigenti continuano a prestarsi aule sacrificando aule professori per i ricevimenti e aule destinate agli studenti. I lavori per migliorare l’edilizia esistente hanno dei tempi amministrativi di una lentezza biblica. La Provincia affanna anche per il poco personale che non riesce a seguire tutte le pratiche.
Tempi lunghissimi, per realizzare un progetto di riapertura di una biblioteca, per ottenere l’autorizzazione della Sovrintendenza, per fare un bando che magari andrà deserto per la mancanza di imprese disposte a presentare la loro offerta.
Ci chiediamo, che scuola è questa? Al Liceo Carducci il prossimo anno scolastico potrebbero mancare ancora 5 aule e la Biblioteca per gli studenti è un pallido ricordo. Le sedi distaccate creano grandi difficoltà organizzative e crescente senso di estraneità negli studenti. Al Liceo Buonarroti potrebbero mancare ancora 8 aule e la biblioteca. All’Istituto Santoni, che ha un’elevata media di studenti disabili per classe, si continuano a fare i turni sacrificando la didattica nei laboratori e aumentando il rischio di dispersione scolastica e una situazione simile si verifica al Liceo Russoli.
I Dirigenti scolastici hanno in questi due anni di “Tavoli” esposto situazioni interne legate alla carenza degli spazi che hanno un evidente impatto negativo sulla didattica e sulla socialità scolastica.
Certezze nessune se non quello di una continua ricerca di tappare le emergenze senza progetti a lungo termine.
Come genitori, studenti e cittadini vorremmo che la politica riuscisse a programmare una scuola stabile e di qualità e non continuasse a trovare soluzioni di ripiego in un perenne stato di emergenza.
Viviamo in una città dove convivono tre università di eccellenza, che detengono tra l’altro un patrimonio immobiliare vastissimo, come mai le istituzioni cittadine non dialogano per poter trovare soluzioni definitive?