Saharawi, parte domani da Cascina la delegazione di Arci 690
Sempre più saldo il legame di amicizia con la città di Um Dreiga
Partirà martedì 21 febbraio, la delegazione cascinese di Arci 690 per il viaggio di solidarietà nei campi profughi saharawi. Un viaggio mirato a portare medicinali e altro materiale di prima necessità, nonché per far tornare a casa il piccolo Bachir, che da anni vive con una famiglia cascinese per essere curato e pronto a riabbracciare la propria famiglia per tre settimane. Per l’occasione il sindaco Michelangelo Betti ha consegnato a Federica Galloni una pergamena da recapitare alle autorità locali per rinsaldare il legame di amicizia con la città di Um Dreiga.
“Questo viaggio – ha detto il sindaco Betti – rappresenta l’occasione, per il Comitato Saharawi e per l’amministrazione comunale, di riprendere i contatti diretti con le tendopoli saharawi. È una causa che seguiamo da più decenni e speriamo di poter riprendere a supportare, come amministrazione, l’ospitalità che il Comitato garantisce ai bambini nel periodo estivo. Dopo la pausa pandemica si riparte da zero, vediamo cosa possiamo fare. Intanto auguriamo buon viaggio a chi porterà la solidarietà a questo popolo reso profugo”.
La visita alle tendopoli nel deserto sarà anche l’occasione per evidenziare il patto di amicizia con il popolo Saharawi, siglato con una delibera di consiglio comunale nel 1988 che ha legato il Comune di Cascina e Um Dreiga. L'amministrazione comunale ha inviato un messaggio per rinnovare questa amicizia. “Cascina sostiene e supporta da oltre 35 anni la causa di autodeterminazione del popolo Saharawi – si legge nella pergamena –, impegnandosi a mantenere vivo uno storico rapporto di solidarietà a testimonianza di quanto sia forte il legame tra le nostre comunità. In occasione di questo nuovo viaggio di solidarietà, ci impegniamo a rinnovare il patto di gemellaggio con Um Dreiga della Repubblica Araba Saharawi Democratica e a continuare l’attività di sostegno al popolo Saharawi per un processo pacifico che porti all’autodeterminazione”.