La lista di Pesciatini e il settore nautico portuale di Pisa
La lista di Pesciatini incontra il comandante di uno yacht prestigioso che da anni sceglie Pisa per “i suoi inverni”: tanta bellezza e tante potenzialità ma anche tante necessità
Questo il comunicato integrale
Un settore in perenne crescita, uno dei pochi che ha resistito allo tsunami del Covid e che anzi è ripartito con un’accelerazione ancora più forte. Eppure è lo stesso comparto che, generando numeri da urlo, non è capace di trascinarsi dietro un eguale indotto economico. Parliamo della nautica e Pisa, una delle quattro storiche repubbliche marinare, è l’esempio lampante di come un territorio non riesca a distribuire ricchezza da un generatore automatico della stessa. Quando si elencano le eccellenze della nostra città si pensa sempre all’Università, all’ospedale, al turismo ma non, per esempio, ai cantieri di Pisa, storico marchio che negli anni 70 divenne sinonimo di qualità italiana nel mondo della nautica.
Pisa è una città strategica per la logistica, ma dovrebbe essere anche una meta appetibile per chi deve trovare un compromesso per il fermo invernale, durante il quale si deve avere a disposizione cantieri organizzati, maestranze di qualità ma anche una destinazione che garantisca una buona qualità di vita per chi passerà mesi sulla terraferma.
E’ per conoscere meglio le dinamiche di questo comparto e capirne fino in fondo le esigenze che Paolo Pesciatini, insieme ad Andrea Bartelloni, vicepresidente Yacht Club Reppubliche Marinare e Fabio Vasarelli, insegnante dell’Iti di Pisa, ha incontrato Marco Santoro comandante del MY Taransay, uno yacht di 40 metri di lunghezza, dall’aspetto totalmente retrò ma con equipaggiamenti tecnici e attrezzature all’avanguardia, e Nikola Kaljevic amministratore della MSA, che collaborano insieme da anni nel mondo della nautica.
Marco Santoro è il settimo anno che ci sceglie per far “riposare” lo yacht di cui è comandante, perché è convinto delle potenzialità del nostro territorio, ma non può far a meno di evidenziare come ancora queste stentino a decollare: “una città dalla grande bellezza, dal quale i membri del mio equipaggio possono spostarsi per tutto il mondo con facilità, che ha spazi che molte località di mare invidiano, spazi che però mancano di totale organizzazione”.
Il Transay è “ospite’’ ai cantieri Seven Star, nella zona dei Navicelli. “In questi sei anni la zona è stata oggetto di grande riqualificazione ma la strada è ancora lunga. A suo tempo presentai un progetto insieme a Nicola per la rilevazione di un vecchio cantiere: la nostra idea era creare un punto di riferimento e di collegamento con la cittá. Avevamo pensato a piste ciclabili che arrivavano a noi, coinvolgimento di ditte artigianali locali e a un rapporto piú stretto con le scuole per incentivare l’alternanza scuola/lavoro. Insomma, una piccola cittadella nautica”.
A questo proposito a farsi avanti è anche Fabio Vasarelli:” Da insegnante all’Istituto tecnico ritengo che la nostra scuola possa tranquillamente creare uno sbocco professionale pensato appositamente per la nautica. E’ lo stesso settore a richiederlo”.
“Non dimentichiamoci anche delle imbarcazioni “minori” che impegnano i rimessaggi di tutta la golena – aggiunge Bartelloni – vere e proprie fucine di artigianato di qualitá e tradizioni nautiche”. “Il mercato di cui parliamo non lesina sui soldi ma, giustamente, esige qualità continua Santoro- Quella qualità che prima era un vanto italiano e che poi ad un certo punto abbiamo sacrificato per star dietro ai numeri. Dovrebbe essere chiaro a tutti ormai che è il made in Italy quello che il mercato richiede, un prodotto di grande qualità unico al mondo”.
“L’amministrazione locale certamente non può intervenire sul costo del lavoro o sulle politiche fiscali - aggiunge Pesciatini - però molto può nel ruolo di intermediario fra le tanti parti che abbiamo citato. Un coordinamento attivo è sempre più necessario affinché le sempre più numerose imbarcazioni per il Mediterraneo scelgano Pisa rispetto ad altre mete, per promuovere lo sviluppo della logistica e dei servizi oltre che di un vero e proprio centro per la formazione di professionalità richieste”.