Una targa per ricordare i militari brasiliani che aiutarono a liberare Pisa e l'Italia
Erano stanziati a San Rossore. Visita di rappresentanza nei giorni della Liberazione da parte di una rappresentanza dell'esercito brasiliano
Si rinsalda il legame tra il Brasile e San Rossore. Nei giorni dell'anniversario della Liberazione una rappresentanza dell'esercito brasiliano ha fatto visita al Parco per ritrovare i luoghi dove il contingente del paese sudamericano si stanziò dal 1944 al 1947 insieme alle truppe alleate che insieme alla Resistenza liberarono Pisa oltrepassando la linea dell'Arno. Per tre anni i soldati si insediarono sia sul grande prato tra Cascine Vecchie e Cascine Nuove, sia sul prato tra l'ippodromo e viale del Gombo, conosciuto da quel momento dagli abitanti di San Rossore come 'Prato dei Mori'. I brasiliani erano concentrati soprattutto in quest'ultima zona, ancora si vedono due basi di cemento dove si trovavano le cucine dell'accampamento.
Per mantenere la memoria di queste vicende storiche di San Rossore è stata posta una targa. La delegazione, accolta dal portavoce del Parco Raffaele Zortea, era composta dal generale di brigata Luciano Antonio Sibinel, direttore del patrimonio storico e culturale dell’esercito brasiliano (DPHCEx); colonnello Cláudio Skora Rosty, militare della riserva in servizio presso il DPHCEx; colonnello Marcelo Vieira Souza Filho, militare della riserva in servizio presso il DPHCEx; tenente Itamar Maia Silva, ufficiale in servizio presso il monumento votivo militare brasiliano a Pistoia.
Una curiosità: la Força Expedicionária Brasileira (adottò il motto e il logo “Il serpente sta fumando”, alludendo a un detto ironico nel quale si affermava: “È più facile che un serpente fumi che il Brasile entri in guerra”.