"Evasione non riscossa per 5 milioni tra Imu e Tari: i Revisori richiamano il Comune" denuncia di Una Città in Comune
In pratica a Pisa si evadono le tasse comunali e il Comune di Pisa non ha un piano per recuperare tali somme, i Revisori dei Conti richiamano l'Amministrazione Comunale per mettere in atto un piano di recupero
Questa la nota di "Una Città in Comune"
“L’Organo di Revisione prende atto del notevole scostamento tra l’accertato e il riscosso in particolare per quanto riguarda il recupero evasione IMU/TASI, TARI/TARES/TARSU e a tale scopo invita l’Ente a mettere in atto procedure volte ad una migliore riscossione.”
È questo uno dei punti cruciali della Relazione dei Revisori dei Conti al Rendiconto della gestione del Comune di Pisa del 2022, che doveva essere approvato per legge entro lo scorso 30 aprile e che la Giunta Conti, con gravi responsabilità e ritardi, non ha portato in Consiglio comunale entro i termini di legge.
Purtroppo questo rilievo che evidenzia la tardività e l'inefficacia dell’azione amministrativa nel recupero dell’evasione non è nuovo da quando la gestione della città è in mano alla destra, e anche per questo è particolarmente preoccupante.
Nel dettaglio i numeri rivelano che, a fronte di un’evasione accertata di IMU/TASI pari a 3.731.004 euro, ne sono stati riscossi appena 366.759,80 euro, con un recupero pari solo al 9.83%; è poi cresciuta ancora l’evasione TARI/TARES/TARSU, salita a 2.434.435,82 euro, con un recupero di soli 570.121,38 euro, pari al 23,42%.
Tutto ciò è ancora più grave se si considera che nei 5 anni di Giunta Conti non vi è stato alcuno stanziamento da parte di questa maggioranza per il piano anti-evasione e che le nostre proposte per introdurre nuove misure di contrasto a questo fenomeno e all’elusione fiscale sono state sempre e ripetutamente bocciate.
Ciò, nonostante sia noto, anche grazie alla nostra attività di controllo, che alcuni grandi proprietari e imprenditori hanno maturato negli anni debiti enormi verso l’Amministrazione: risorse che se recuperate potrebbero essere investite per le emergenze sociali della nostra città.
“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività": questo è quanto afferma l’articolo 53 della nostra Costituzione. Questo è quanto difendiamo e rilanciamo noi per fare di Pisa un laboratorio per la giustizia fiscale, a partire da una riformulazione in senso progressivo ed equo di tutte le imposte locali, come addizionale IRPEF, IMU-TARI, imposta di soggiorno. A maggior ragione lo diciamo in questo momento,quando a livello nazionale la presidente del Consiglio Meloni parla delle tasse come di un "pizzo di Stato” e la destra si prepara a realizzare una riforma fiscale in senso ancor meno progressivo dell'attuale (di cui è simbolo la Flat Tax). Sappiamo già che queste scelte produrranno effetti ancora più regressivi, favorendo invece che scoraggiare l’evasione e l’elusione.
Anche alla luce dei rilievi del Collegio dei Revisori dei Conti riproporremo in Consiglio comunale lo stanziamento di risorse adeguate a combatterle, in particolare a partire dal finanziamento di un piano triennale sui tributi locali con questi principali obiettivi: garantire le entrate tributarie per il Comune attraverso il recupero dell’elusione e dell’evasione; migliorare il rapporto con i contribuenti minimizzando i costi indiretti e contenendo la pressione fiscale; perseguire l’equità con particolare attenzione alle fasce deboli della popolazione.
Non ci inventiamo niente di nuovo: questo è quanto si fa già da anni in molti Comuni.