Croce Rossa di Pisa: salari in ritardo o non pagati. Lavoratori verso lo stato di agitazione

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 26 Giugno 2023

Comunicato della Cgil Pisa

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Riporta la nota sindacale.

Dallo scorso 2022, la rappresentanza sindacale aziendale (RSA) del comitato provinciale della Croce Rossa di Pisa e la FP CGIL di Pisa, hanno aperto una trattativa con l’Associazione, finalizzata ad affrontare alcune criticità organizzative relative ai servizi e ai Centri accoglienza stranieri (CAS), ma in particolare il personale rivendica con forza la corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro e dei contratti aziendali, che non può più essere soggetta a deroghe o a sistematici e continui rinvii.

Nell’incontro del 29 maggio u.s, ci sono state risposte parziali sugli aspetti organizzativi, con l’impegno dell’associazione a dare una risposta nei successivi dieci giorni, su materie fondamentali e per le quali il personale non è oltremodo disposto ad ulteriori dilazioni.
Infatti non è accettabile, che il personale non abbia certezza del giorno di riscossione della retribuzione, nonostante il CCNL lo specifichi, ci sono istituti contrattuali arretrati degli anni precedenti non corrisposti, si sfugge alla definizione di alcune indennità che il CCNL prevede siano contrattate al livello aziendale.

Come da “prassi consolidata”, l’associazione ha comunicato il rinvio dell’incontro di oltre un mese rispetto ai tempi convenuti, manifestando ancora una volta, un comportamento inaffidabile e non rispettoso dei lavoratori e delle lavoratrici, nonché del ruolo della delegazione sindacale.

La “litania auto assolutiva” con la quale da sempre viene aperto ogni incontro, finalizzata ad impietosir  la delegazione sindacale, per le criticità di ordine economico che affliggono il terzo settore, è un rituale che ormai conosciamo bene e che non può più funzionare.
Abbiamo  perfettamente cognizione che purtroppo, l’associazionismo sta attraversando una fase complicata, per la crisi del volontariato e   per il mancato adeguamento delle tariffe per i servizi socio sanitari, da parte della committenza pubblica, ma il personale che ogni giorno svolge professionalmente il suo delicato lavoro, deve vedere onorato il rispetto del contratto e invece sta perdendo salario.

Di fronte ad una situazione non più tollerabile, i lavoratori e le lavoratrici, inizieranno pertanto una fase di mobilitazione, che porterà alla  dichiarazione dello stato di agitazione.

 

redazione.cascinanotizie