Arci Pisa: "Il Sindaco Conti oggi paga gli errori sull'accoglienza diffusa"
Il Comitato Arci di Pisa evidenzia gli errori della Giunta Conti sulla gestione dei migranti, uscendo dalla rete SPRAR di accoglienza diffusa oggi non ha più poteri, adesso in mano al Prefetto
Questo il comunicato integrale
Da Conti parole sorprendenti. Non possiamo che definirle così. Da mesi il governo italiano ha scelto di rendere diffusi i porti per gli sbarchi dei migranti che arrivano nel nostro Paese. Questa scelta a tratti davvero incomprensibile, ha costretto diverse navi che hanno effettuato salvataggi a largo delle coste italiane a fare ulteriori km di viaggio verso il più vicino porto sicuro. Livorno e Massa Carrara sono stati quindi interessati da questi arrivi che non hanno fatto altro che aumentare il livello di sofferenza a cui sono sottoposti chi già fugge da condizioni precarie. E' il caso, ad esempio, di una donna incinta che in uno degli ultimi arrivi, per via di condizioni meteo non proprio ottimali, è stata interessata da un incidente che le ha causato la perdita del bambino. Allungare il viaggio di qualche giorno non è solo un fatto di tempo, ma spesso una questione di vita o di morte. Arrivati, esausti, molti di loro infatti sono costretti a rimettersi in viaggio, macinando altri giorni e altri km di viaggio interminabili. L'arrivo di molti migranti, per lo più donne e minori, è il fallimento delle politiche sull'immigrazione adottate dal governo Meloni. La dimostrazione, ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, che quando la propaganda finisce, quello che resta sono i problemi di sempre a cui nessuno vuole dare risposte credibili. Lo sanno bene i sindaci, anche di centrodestra, che ora devono fare i conti con le posizioni ideologiche del proprio governo e da anni di campagne diffamatorie sull'accoglienza. Mancano risorse, manca un piano credibile e di programmazione. E qua arriva la nostra sorpresa per le parole di Michele Conti, che neanche cinque anni fa ha deciso, in maniera del tutto ideologica e arbitraria, di uscire dalla rete SPRAR, poi Siproimi, oggi SAI. Ovvero il sistema di accoglienza diffusa, la stessa che eviterebbe di ammassare persone con diversi bisogni all'interno di spazi demaniali e ad uso emergenziali decisi dalla Prefettura, favorendo di contro un reale percorso di integrazione all'interno della comunità ospitante.
Uscendo dalla rete SPRAR, il sindaco Conti, ha scelto che fossero altri gli attori istituzionali a decidere su questo delicatissimo tema, come la Prefettura, favorendo così una visione basata sull'emergenza invece di una gestione ordinaria e ordinata dell'accoglienza. Ha scelto, ripetiamo sempre per questioni ideologiche, di non scegliere, che è tutto l'opposto di quello che ci si aspetta da chi è chiamato ad amministrare una città e una comunità.
Viene così da chiedersi, sindaco Conti, oggi che gli sbarchi sono in linea con quelli degli anni precedenti, perché non sentiamo da parte sua le stesse polemiche che l'hanno caratterizzata in passato verso i governi nazionali? Perché sul fatto che queste persone, che già arrivano da condizioni terribili di partenza, sono poi costrette dal governo italiano a fare ulteriori giorni di navigazione, lei non dice nulla? E soprattutto come mai ora scopre che l'accoglienza diffusa è il modo migliore per affrontare quella che evidentemente non è più un'emergenza?
Ci aspettiamo che a queste domande si diano delle risposte chiare e concrete, ma temiamo che la sola battaglia che anima l'amministrazione sia quella di non avere migranti nell'area individuata dalla prefettura e solo per una questione meramente opportunistica. Lanciamo quindi una scommessa: torneranno di moda località come Coltano o Ospedaletto, sottoponendoci al solito gioco della guerra tra poveri a cui siamo stati abituati da anni? Certo, questa può essere una strada da percorrere, a nostro avviso errata, oppure si può ammettere che le sue decisioni si sono rivelate sbagliate e quindi tornare sui suoi passi e rientrare non solo nella rete SAI ma finanche chiedere con noi al governo italiano di stanziare più risorse. Questo però presupporrebbe che la retorica immigrazionista a cui lei, così come le forze politiche che compongono il suo governo locale e nazionale, ci avete abituati, ora venga definitivamente sconfessata e abbandonata.