Pioggia di polemiche sull'ex comandate della Folgore Vannacci

Cronaca
PISA e Provincia
Giovedì, 17 Agosto 2023

Nel 2016, dopo due anni alla guida del 9° Reggimento Col Moschin, era passato al comando con una cerimonia presso la Caserma Gamerra di Pisa

"Il mondo al contrario", libro autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, ha scatenato un vero e proprio vespaio.

Nel testo, come riportato da la Repubblica, attacchi frontali al mondo LGBT+, a quello ambientalista e più in generale, a tutte le minoranze, di qualsiasi tipo. Settori della società italiana, che l'ex comandante della Folgore di Pisa e Livorno, non reputa "normali" (cit. “Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!").

Quel generale va rimosso”. Questo il commento del presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo sul volume del generale: "Si tratta di un concentrato di omofobia, razzismo e volgarità di rara violenza verbale che lede l'onore delle Forze Armate verso cui l'intero Paese nutre stima e rispetto. Chiedo al governo e al ministro della Difesa di valutare l'immediata rimozione del generale per palese inadeguatezza umana, civile e costituzionale, a salvaguardia dell'immagine e del decoro di tutti i militari italiani".

Il generale Roberto Vannacci, classe 1968, spezzino, dallo scorso giugno a capo dell'Isituto geografico militare di Firenze, nel settembre 2016 era stato messo al comando della Folgore con una cerimonia presso la Caserma Gamerra di Pisa.

Dal 2011 al 2013, invece, aveva comandato il 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", il reparto di incursori dell'Esercito Italiano con base d'addestramento nel Parco di San Rossore.

Nelle scorse ore, con una nota ufficiale, anche l'Esercito ha preso le distanze dal libro del generale Vannacci: "In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci, la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale. L’Esercito non era a conoscenza dei contenuti espressi in esso e che gli stessi non erano mai stati sottoposti ad alcuna autorizzazione e valutazione da parte dei vertici militari. In tal senso l’Esercito si riserva l’adozione di ogni eventuale provvedimento utile a tutelare la propria immagine".

redazione.cascinanotizie