Incendio di Buti: "15 anni per ricostruire i boschi distrutti"
Drammatico bilancio di Coldiretti: "Tra giugno ad agosto 118 incendi. Bruciati 123 ettari di bosco"
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Ha scritto Coldiretti Pisa.
Per ricostituire il bosco sulle colline di Buti ridotto in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. E’ quanto stima Coldiretti Pisa sugli effetti del rogo divampato sulle colline di Buti, in località Quadonica, sul versante di Vicopisano del Monte Serra. Il rogo è stato domato grazie all’intervento tempestivo delle squadre di volontariato antincendio boschivo e dei vigili del fuoco con l’aiuto anche di canadair ed elicotteri.
“Con gli incendi brucia anche la straordinaria biodiversità, animale e vegetale, dei boschi che è la grande ricchezza delle economia marginali e di montagna. Solo questa estate i roghi hanno mandato in fumo, a livello regionale, 123 ettari di boschi dove per molti anni non si potrà fare alcuna attività. – spiega Marco Pacini, Presidente Coldiretti Pisa – Per affrontare queste emergenze, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, è necessario accelerare sul piano invasi per recuperare una parte di quell’acqua piovana che oggi va dispersa, circa l’89%, e che potremo usare per l’irrigazione delle colture e per difenderci dagli incendi mettendola a disposizione delle squadre di soccorso evitando così il prelievo dell’acqua salmastrata che danneggia le piante e non sono certo ideali per i terreni”.
Nelle aree bruciate dagli incendi – sottolinea Coldiretti Pisa – saranno impedite tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di appassionati ma viene anche a mancare un importante polmone verde, senza dimenticare i drammatici effetti sul turismo. Ogni rogo – stima ancora Coldiretti Pisa – costa peraltro ai cittadini oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo con alte temperature, siccità e vento, a preoccupare – continua Coldiretti Pisa – è la disattenzione e l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente.
L’estate 2023 dal punto di vista climatologico in Toscana ha fatto registrare temperature medie rispetto ai valori medi di riferimento sono state superiori di 1 grado a giugno, 1,8 gradi a luglio e 1,2 gradi ad agosto secondo i dati di ESWD favorendo così le condizioni per la propagazione degli incendi. Tra giugno ed agosto sono stati 118 gli incendi scoppiati in Toscana che hanno bruciato complessivamente 205 ettari di superficie di cui 123 boscata.