Il cammino della memoria del Russoli verso Sant’Anna di Stazzema
Mercoledì 4 ottobre settanta studenti e studentesse del Liceo artistico Russoli di Pisa e Cascina, assieme ad alcuni docenti, si sono recati in Versilia ed hanno cercato di ripercorrere i passi della strage di Sant'Anna di Stazzema ha commesso e di chi cercava disperatamente di mettersi in salvo
Cosa accadde il 12 agosto del 1944 a Sant’Anna di Stazzema? Come si può pianificare un eccidio? Come hanno potuto metterlo in pratica dei giovani soldati tedeschi, guidati da fascisti locali? E come si può tornare a vivere dopo una simile tragedia?
In autobus hanno raggiunto Valdicastello di Pietrasanta, per incontrare Enio Mancini, uno dei pochi superstiti rimasti, che all’epoca aveva cinque anni. Enio ha raccontato, con una lunga e lucida testimonianza, la vita povera ma felice prima del 12 agosto, il contesto storico nazionale e locale, nonché quello familiare, i giochi dei bambini in quella piccola frazione di montagna, fino alle violenze di fascisti e nazisti in quel giorno orribile, e ancora l’importanza della memoria e la follia della guerra. Tante sono state le domande, seguite da abbracci, strette di mano, uno studente di quinta ha persino realizzato un ritratto del “giovane Enio” nel corso dell’incontro.
Accompagnati da una guida CAI e dal volontario Rodolfo Bertozzi, studenti e docenti del Russoli si sono incamminati lungo il sentiero n° 4 che da Valdicastello porta a Sant’Anna di Stazzema. Sono 550 metri di dislivello, lungo i quali si incontrano altre tre lapidi a ricordo di altrettante violenze nazifasciste avvenute quel giorno. A Valdicastello, infatti, le truppe tedesche rastrellarono centinaia di uomini (14 dei quali uccisi sul greto del torrente, in località Molino Rosso): la maggior parte fu avviata verso il centro di smistamento della Pia Casa di Lucca e da lì deportata in Germania; altri, tra cui il parroco di Valdicastello, don Libero Raglianti, furono portati a Nozzano Castello e fucilati a Laiano di Filettole, tra Pisa e Lucca, il 29 agosto.
Il cammino è stato un importante momento di socializzazione e relazione con la natura, in una zona caratterizzata da un paesaggio molto vario e da miniere di ferro, pirite e altri minerali. All’arrivo la visita al Museo della Pace e l’incontro nella chiesa del paese con Graziano Lazzeri, dell’Associazione Martiri di Sant’Anna. Infine la salita all’Ossario, ove una grande lapide mostra i nomi dei morti indentificati con le rispettive loro età.
Abbiamo cercato di capire, ci siamo confrontati con la memoria e l’importanza di ricordare, a distanza di 79 anni, e non dimenticare; ci siamo confrontati con alcuni principi cardine della nostra Costituzione, vale a dire la lotta alle discriminazioni, il ripudio della guerra e della violenza.