Dipendenti comunali: proclamato lo stato di agitazione
La nota stampa di Una Città in Comune che si schiera a fianco dei lavoratori
Nei giorni scorsi l'assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del Comune di Pisa ha approvato all'unanimità lo stato di agitazione, a denunciarlo è “Una città in Comune” che con Ciccio Auletta spiega: «Si tratta di un fatto di grandissima rilevanza che mette a nudo ancora una volta le politiche totalmente sbagliate della destra guidata da Conti. Esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno alla protesta della Rsu e dei lavoratori e delle lavoratrici. Da anni l'organizzazione della macchina comunale non funziona: carenza di personale, mancata formazione, attribuzione di indennità con criteri non oggettivi (valga per tutti gli incarichi di Elevata Qualificazione) mancata valorizzazione delle competenze del personale».
«L'approvazione da parte della Giunta della nuova macrostruttura non ha risolto i problemi evidenziati poiché manca di una visione generale, di una pianificazione del personale – prosegue Auletta. Si perseguono obiettivi a brevissimo termine e conseguentemente si trasferisce personale da una Direzione all'altra senza un'accurata ricognizione delle professionalità, senza valutare se il personale alle Direzioni è sufficiente o insufficiente. A questo si aggiunga: il mancato tavolo con i sindacati per la stipula del contratto decentrato 2023; l'ennesima esternalizzazione (una società che promuova eventi culturali) perseguendo quindi la politica del “Comune leggero” e demandando la gestione dei servizi, piuttosto che ricoprire la funzione di erogatore degli stessi; L'elenco, come è noto, potrebbe continuare (riorganizzazione PM ad iniziare dall’approvazione del regolamento, Servizi Educativi, ecc.)».
«Poiché il Comune è l'Ente più vicino alle necessità dei cittadini – va a concludere Auletta di Una Città in Comune - riteniamo che sia urgente un'inversione di tendenza nel gestire le problematiche organizzative. Il criterio non dovrebbe essere quello adottato in questi decenni (“alleggerire”, esternalizzare, ridurre il personale, digitalizzare) su cui persevera anche la Giunta Conti, ma recuperare e dare corpo alla vera funzione di un'istituzione che deve essere realmente al servizio della collettività. Per questo abbiamo chiesto che si svolga subito in quarta commissione consiliare un'audizione della Rsu e delle organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo stato di agitazione».