Neutralizzato un nido di vespa velutina in città
E' il secondo, nell'arco di 10 mesi, che viene trovato a Pisa, si nutre di api ed è molto aggressiva con l'uomo
Un nido del diametro di un metro di vespa velutina - la vespa del sud est asiatico che nel 2004 è penetrata in Europa dalla Cina, si nutre di api ed è aggressiva anche per l’uomo - è stato neutralizzato a Pisa, nella tarda mattinata di ieri, 9 novembre, tra via Aldo Moro e via Fazio. L’intervento di neutralizzazione e rimozione è stato eseguito dagli apicoltori Stefano Fenucci e Stefano De Pascale, assieme al professor Antonio Felicioli del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa ead alcune sue studentesse, e al supporto dalle associazioni AAPT (Associazione apicoltori province toscane) e Toscana Miele che da anni monitorano la presenza della velutina nel territorio pisano. Le operazioni sono state rese possibili grazie al via libera dell’Ufficio Ambiente del Comune di Pisa e al pronto intervento della Polizia Municipale che, in ragione della gravità della presenza della vespa esotica invasiva, ha allertato le abitazioni vicine sul possibile pericolo.
Il nido si trovava a un’altezza di 12 metri su un palazzo tra via Aldo Moro e via Fazio ed è il secondo avvistato e neutralizzato in città in questo anno. Il primo intervento, sempre ad opera degli apicoltori delle associazioni e del professor Felicioli, era avvenuto il 10 gennaio tra via Bargagna e la rotatoria di Cisanello.
Il fronte di invasione della Vespa velutina si è esteso nel 2019 dalla Liguria in Toscana con il primo avvistamento a Massa. Da allora il calabrone asiatico si è diffuso sulla costa e in Lucchesia e, pochi mesi fa fino a Marina di Vecchiano, nella provincia di Pisa.
I nidi di vespa velutina possono raggiungere dimensioni tra i 60 e i 90 cm di altezza e 40-70 cm di diametro e ospitano una popolazione media di 6mila individui (con picchi superiori ai 12mila). Ogni nido può produrre dalle 200 alle 300 regine che a loro volta creano un proprio nido deponendo migliaia di uova e moltiplicando questa specie aliena in modo esponenziale.
La velutina, oltre ad altre minacce ambientali e antropiche, rappresenta un serio rischio per l’apicoltura ma anche per l’agricoltura, l’ambiente e il sistema economico, perché si nutre di api, i maggiori insetti impollinatori. Le api europee non hanno ancora sviluppato un proprio sistema di difesa da questa specie aliena al punto che, terrorizzate da questo calabrone, finiscono per non uscire più dai loro alveari causando l’indebolimento della famiglia per fame fino alla sua morte.
Simile al nostro calabrone (vespa crabro), ma di dimensioni inferiori, la specie asiatica è più scura, con una banda giallo-arancione verso il pungiglione e una stretta linea gialla più chiara vicino al vitino. Le estremità delle zampe sono colorate di giallo. I nidi sono ben visibili in autunno, se sugli alberi, perché privi di foglie. Eventuali avvistamenti devono essere comunicati ai Vigili del Fuoco, al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa o alle associazioni di apicoltori o tramite il sito Stop velutina.