Nerini contro Una Città in Comune: "Che paghino per le affissioni abusive"
Nota del capogruppo di Fratelli d'Italia a Pisa
L'imperterrita azione svolta dagli attivisti di Una Città in Comune contro il progetto ex-Artale parte da concetti sbagliati e addirittura arriva a coprire il muro di cinta della struttura con una mega-affissione abusiva.
In tutti luoghi istituzionali è stato sviscerato l'iter per il quale siamo finalmente arrivati al recupero dello spazio inutilizzato all'interno della città, con decisioni e accordi che le precedenti amministrazioni hanno preso a monte, sulle quali i vari progetti si sono confrontati adeguandosi alle prescrizioni di enti come la sovrintendenza e ai controlli di aderenza ai piani e agli strumenti di pianificazione che i nostri uffici hanno svolto e svolgeranno.
La mancata partecipazione al progetto sbandierata non può diventare sciocca imposizione assembleare, tutti hanno avuto la possibilità di fare osservazioni al progetto, ne sono arrivate in un numero molto limitato e hanno ricevuto risposte anche a quesiti prettamente ideologici e a richieste irrealizzabili.
Ora chi deve costruire lo farà nella piena legittimità, con i paletti messi a suo tempo e non certo dettati da isterismi momentanei.
Avremo residenze per studenti, case di pregio, parcheggi e un grande parco pubblico aperto al posto di una caserma inaccessibile a due passi dalla Torre... se questo non piace, se ne facciano una ragione.
Ricordando che più di una volta per le affissioni negli spazi consentiti di manifesti del partito ci siamo tassati personalmente, spero che qualcuno paghi per aver aver attuato l'affissione abusiva e che gli uditori di UCIC, che sembra abbiano partecipato all'azione, trovino almeno la decenza di dimettersi dagli organi ufficiali nei quali sono stati nominati.