"Il Mondo dopo di me" di Riccardo Puccini a Punto Radio
L'autore, Riccardo Puccini, sarà in diretta su Punto Radio, alle ore 15:00, per presentare il suo romanzo "Il mondo dopo di me", nella trasmissione "Passione libri, pensieri gentili", in compagnia anche dell'assessora alla cultura del Comune di Cascina, Bice Del Giudice
Una storia tragica che ha inizio a Srebrenica, teatro di uno dei momenti più bui degli ultimi decenni di storia europea. Un bambino che è diventato adulto nel giro di tre giorni, suo malgrado, per salvare la pelle e ha deciso di non salvare nessuno, perché nessuno merita di essere salvato.
Un protagonista antipatico e saccente, geniale, egocentrico, fortemente segnato, ossessionato da risposte a vecchie domande che non hanno risposta.
Un romanzo provocatorio e a tratti magico e surreale, duro e struggente. Un’“anti-fiaba” in cui i protagonisti non hanno nome né, forse, speranza e in cui il Bene è bugiardo e illusorio.
Un mondo, in definitiva, in cui gli angeli sono brutti e maleodoranti, ma almeno qualcuno riesce a vederli.
«La prima parte del viaggio fu tranquilla. L’Interprete Premurosa distribuì ai bambini delle merendine confezionate e dei brik di latte o succo di frutta. Io scelsi il succo di mela. Provò a parlare con loro, per cercare di confortarli. Disse loro che stavamo andando a Tuzla, dove avremmo potuto mangiare per bene e dormire su letti comodi, dentro delle grandi tende. Uno dei bambini chiese dei suoi genitori e lei rispose che ci avrebbero raggiunti a Tuzla. Io la guardai e lei mi lanciò un’occhiata che era un chiaro invito a non aprire bocca. Ma fu la compagna di classe del mio Unico Fratello che disse, con tono inaspettatamente leggero, che i nostri genitori erano tutti morti o prigionieri dei Serbi. La signora con l’uniforme bianca intervenne per dire che non era detto e che comunque i prigionieri sarebbero stati rilasciati, ma la ragazzina ribatté che aveva visto con i suoi occhi il padre e il fratello uccisi e la mamma portata via.
All’interno del bus si condensò un silenzio inquietante, irreale. Tutti i bambini continuarono a guardare nel vuoto mentre mangiavano la merendina e bevevano il latte o il succo di frutta».