Alberi abbattuti nell'ex Distretto Militare, non dovevano essere tagliati
Secondo la documentazione in possesso di Una Città in Comune, dovevano essere abbattuti solo 28 dei 92 alberi presenti nel Parco dell'ex Distretto Militare, chi ha dato il permesso per il taglio quasi totale?
Questo il comunicato integrale
Abbattimento alberi al Distretto 42: nessuna trasparenza nei documenti. Gli alberi che stavano bene abbattuti per” incompatibilità al progetto e alle bonifiche”?
A seguito della nostra richiesta di documentazione tecnica relativa all’abbattimento di quasi tutte le alberature nell’area di recupero dell’ex Caserma Curtatone e Montanara avvenuta nelle prime settimane di novembre scorso, dopo avere riesaminato attentamente tutta la documentazione disponibile sul Piano di Recupero, sia in fase di adozione sia di approvazione, continuiamo a rilevare delle difformità e/o incongruità fra i diversi documenti che compongono il progetto che non consentono di comprendere esattamente quale sia stata la motivazione all’abbattimento di 83 alberature sulle 92 presenti e censite nel Parco Andrea Gallo, all’interno dell’ex-distretto
Infatti non è chiaro quindi perché siano stati abbattuti quasi tutti gli alberi esistenti, esclusi i 9 centrali, ovvero perché e quando ai 28 alberi indicati come da abbattere dalla relazione agronomica ne sono stati aggiunti altri 55, portando gli alberi da abbattere – ed oggi effettivamente abbattuti - ad un totale di 83 sui 92 presenti.
Anzi la relazione redatta dall’agronomo non dice affatto che solo nove alberi potevano essere conservati, ma al contrario indica di mantenere 64 dei 92 alberi presenti, di abbatterne 28 perché malati e specifica gli interventi da fare su ogni albero da mantenere.
Come è possibile? Una spiegazione si trova in quei dettagli che probabilmente nessuno legge, ovvero nelle legende scritte in piccolo di alcune delle numerose tavole che compongono il progetto, dove sono indicate le motivazioni che hanno portato alla devastazione a cui abbiamo assistito in queste settimane e che nulla hanno a che vedere con la relazione agronomica sulla salute degli alberi.
In una tavola del Piano di Recupero adottato si trova, infatti, l’indicazione di ulteriori 23 alberi, oltre ai 28 malati, “da rimuovere perché incompatibili con le opere di progetto”.
Nella corrispondente tavola del Piano di Recupero approvato gli alberi sani da rimuovere diventano addirittura 55, qui con la motivazione “alberi da rimuovere perché incompatibili con le opere di bonifica”.
Di tali motivazioni all'abbattimento di alberi sani non c'è traccia negli altri documenti del progetto.
Siamo convinti che sia il progetto a dover essere compatibile con le alberature esistenti di pregio, e non il contrario!
Denunciamo la mancanza assoluta di trasparenza e di partecipazione della cittadinanza su questa operazione che ha portato all’abbattimento selvaggio di 83 su 92 alberature presenti nel Distretto 42, e chiediamo i dovuti chiarimenti riguardo a questa procedura.
E vista la mancanza di chiarezza dei documenti abbiamo richiesto un argomento in commissione per capire quali siano le reali motivazioni che hanno autorizzato ad abbattere quasi tutti gli alberi sani presenti, oltre i 28 previsti nella relazione agronomica.
Prosegue così al ribasso la vicenda di questa caserma in centro storico: prima la giunta Filippeschi ha portato un danno patrimoniale perdendo l'occasione di acquisire in uso questo patrimonio che era pubblico e ora è privato. Poi la Giunta Conti ha portato un danno sociale approvando un piano di recupero che nulla ha a che vedere che l'utilità sociale della cittadinanza che abita il quartiere. Assistiamo oggi ad un gravissimo danno ambientale per tutta la città, ad opera di un soggetto privato, che ha distrutto un preziosissimo polmone verde in pieno centro, un patrimonio di biodiversità perso e che sappiamo essere oggi vitale per l'equilibrio dell'ecosistema urbano.
-- Una città in comune