Anche a Pisa “La Scuola va alla guerra”, presentazione del libro
Giovedì 21 Marzo presentazione del libro Inchiesta sulla militarizzazione dell’Istruzione in Italia alla presenza dell’autore giornalista Antonio Mazzeo
Questo il comunicato degli organizzatori dell'iniziativa
Anche a Pisa la scuola - ormai è noto - pende sempre più verso la guerra e la militarizzazione della cultura. Lo abbiamo visto già all’inizio dell’anno, quando gli istituti comprensivi della provincia sono stati letteralmente adescati da un concorso “Pisa e il Mare” che ha condotto gli studenti medi in una mostra in cui i manifesti inneggiavano alla X Mas durante i festeggiamenti annuali dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.
L’anno scorso erano state le celebrazioni del centenario dell’aeronautica a veder ballare i bambini intorno agli aerei militari C130 della 46^ brigata che già dal 2016 organizza seminari per i vicini istituti superiori come l’ITIS Da Vinci o il Liceo XXV Aprile. O la scuola superiore Sant’Anna che dal 2017 promuove programmi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) in collaborazione con la Boeing con moduli di approfondimento sulle materie scientifiche prodotti dal leader del settore bellico, Leonardo Spa.
La città dove l’amministrazione comunale concede gli spazi scolastici per la ginnastica dinamica militare e dove i paracadutisti della Folgore fanno lezioni di storia revisionando il contesto della Battaglia di El Alamein. Alcuni dei tanti esempi che sono riportati nel libro inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia, scritto da Antonio Mazzeo, docente, giornalista e antimilitarista che ricostruisce il processo di incursione delle Forze Armate nei contesti formativi degli ultimi 20 anni.
Emerge l’evoluzione e il consolidamento attraverso i protocolli di Intesa stipulati tra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Difesa, e tra gli uffici scolastici provinciali o regionali e i vari corpi particolari: dalla Marina all’Aeronautica, dagli Alpini ai Carabinieri, tutti trovano spazio per un’offerta ‘formativa’ ben più ampia delle specifiche competenze militari. Dalla gestione logistica di un magazzino alla tutela ambientale i nuovi educatori in divisa minano alla base la figura di una classe docente che, nonostante aver raggiunto i più alti gradi della formazione e aver sudato abilitazioni per l’insegnamento vengono ridotti ad accompagnatori di gita in caserma o ad arbitri nelle sfide di combattimento tra droni pilotati dagli studenti più meritevoli. Il libro esplora, con dettagli molto precisi, come le nuove generazioni vengano portate con scientifica cura a toccare con mano ogni tipo di strumento di guerra, spesso omettendo la drammatica e contingente realtà di uso. Sullo sfondo, ben chiaro, le motivazioni alla base di una tale azione: il consenso verso un apparato militare che drena inutilmente risorse allo stato e il reclutamento di giovani combattenti destinati alla guerra totale, globale e permanente che va alimentata senza porre dubbi.
Quali conseguenze sullo sviluppo della persone potrà avere questo approccio e quanto libere continueranno ad essere le scelte sul futuro grazie a questo precoce indottrinamento ? Quale impatto questa pressione ad intraprendere carriere militari o nell'industria bellica sul Territorio e la sua economia ? Quale il futuro delle istituzioni scolastiche già indebolite da riforme e tagli di fondi ? Alcuni dei tanti interrogativi su cui proveremo a riflettere collettivamente nella presentazione che si svolgerà Giovedì 21 Marzo a partire dalle 18 al Circolo Arci Alberone.
Organizza l’iniziativa l’osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università e coglierà l’occasione per distribuire il Vademecum con tutti gli strumenti formali e pratici per contrastare la crescente presenza militare nelle scuole e pretendere che la scuola sia un luogo di educazione alla pace. Per questo sono invitati a partecipare docenti, studenti e famiglie e tutte le associazioni ed istituzioni che in città si occupano a vario titolo di formazione. A promuovere l’incontro anche la lista di cittadinanza Una città in comune e il Movimento No Base che hanno all’interno docenti e studenti da sempre impegnati contro la guerra e contro la militarizzazione del territorio e della cultura. La data Pisana sarà la prima tappa di un giro in Toscana che toccherà anche le città di Carrara, Firenze e Pistoia.