Per non dimenticare. I ragazzi della provincia in pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti

Cultura
PISA e Provincia
Martedì, 7 Maggio 2024

Tante testimonianze dai giovani di Pontedera, Vicopisano e Calci

Anche nel 2024, dal 2 al 6 maggio, è stato organizzato il Pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti, il viaggio nelo luoghi della Memoria promosso da Aned Pisa (l'associazione nazionale ex Deportati) in occasione dell'anniversario (il 79esimo ndr) della liberazione dei campi di concentramento.

Il Comune di Pontedera, quello di Calci e quello di Vicopisano, nelle scorse ore, hanno pubblico le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato all'iniziativa.

Tante le immagini raccolte, bello anche il video promosso dal comune vicarese, che riporta le sensazioni di alcuni ragazzi che hanno partecipato all'evento negli anni passati.

 


Il Comune di Vicopisano ha pubblicato un video che raccoglie le esperienze di alcuni studenti e studentesse vicaresi, partecipanti ai pellegrinaggi di ANED negli ultimi dieci anni.

 


Ha scritto il Comune di Pontedera.

Si è concluso ieri il pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti organizzato da ANED, l'associazione nazionale ex Deportati. Presenti tanti giovani delle scuole toscane, tra cui alcune studentesse di istituti pontederesi, in rappresentanza delle cinque scuole superiori del territorio e dei tre istituti comprensivi.

Le ragazze, al termine di questa esperienza, hanno voluto mettere nero su bianco i propri pensieri, affidando al Comune di Pontedera, che ha partecipato al pellegrinaggio con alcuni suoi delegati, la diffusione di queste riflessioni. Eccole in sequenza:

"Questa esperienza mi ha fatto riflettere. Mi sono resa conto visitando i campi di sterminio dal vivo che sono completamente diversi da come ce li raccontavano. Ho capito come la vita può essere distrutta in un secondo e tutto ciò mi fà pensare ancora di più che ricordare è importante per non perdere quel senso di umanità che i nazifascisti non hanno avuto. Continuerò sempre a pensare quando davanti alla baracca 5 a Dachau ci hanno raccontato degli esperimenti su cavie umane fatti senza ritegno che mi hanno lasciato senza parole e con le lacrime agli occhi"

"Ho sempre voluto visitare i campi di sterminio, sia per una conoscenza personale, sia per comprendere a pieno dove si fosse consumato il più grande genocidio dell'essere umano. Mi è stata concessa questa opportunità e ne sono molto grata perché ci sono molte cose che mi hanno colpito profondamente, come gli esperimenti fatti sui gemelli e la progressiva eliminazione di lapidi e strumenti di tortura, come per cercare di affievolire ciò che era realmente accaduto. Ma c'è un elemento, all'interno del campo di Dachau, che mi ha fatto riflettere molto: il monumentino al crematorio. Una statua di un uomo tipo che rappresenta tutti coloro che sono stati rinchiusi lì.
Punta lo sguardo all'orizzonte, aspirando a una vita nuova per riconquistare la libertà, nonostante fosse stato spersonalizzato.
Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo pellegrinaggio e spero che questa tradizione continui, affinché anche le nuove generazioni siano consapevoli di ciò che è accaduto quasi un secolo fa"

"Per me il pellegrinaggio è servito ad incentrare l’argomento più cruciale della storia, i campi di concentramento e sterminio dove dentro sono morte migliaia di persone. Con me da questa esperienza porterò sempre le parole della cara Laura che raccontava con tanto dolore il passato del suo povero babbo che per me è veramente un uomo che amava la sua vita talmente tanto da sopravvivere all’inferno sulla terra. Porterò con me il senso di vuoto che ho provato quando ho capito il senso dei campi spogli; ovvero, voler eliminare le tracce di un genocidio che non viene mai scordato ma neanche tanto raccontato a fondo quanto in questi giorni. Porterò il ribrezzo che ho provato ascoltando le azioni delle SS e soldati nei confronti delle povere anime che cercavano di sopravvivere alle loro stesse torture e soprattutto porterò con me la speranza della statua nel campo di Dachau che vede sempre al futuro"

"Sono appena terminati questi giorni di pellegrinaggio nei campi di concentramento e in altri luoghi utilizzati dai nazisti per sterminare intere fette di popolazioni di diverse nazionalità. È difficile spiegare a parole, e soprattutto a freddo, le emozioni provate durante le visite, i racconti di Laura e i momenti di riflessione. Durante questo percorso ho provato come un trancio nell’anima, perché la mia sensibilità non può concepire la disumanità di quanto accaduto in quei luoghi, ma ho anche rafforzato la mia consapevolezza e sensibilità sull’argomento, che terrò a cuore sempre da oggi più che mai, cercando di portare avanti e diffondere la memoria di tutti i caduti ingiustamente per difendere la propria umanità e individualità. Oltre ad essermi resa realmente conto della dura realtà accaduta e della brutalità messa in atto, ho appreso più che mai l’importanza e il concetto della solidarietà, della fratellanza gli uni verso gli altri, che sono elementi essenziali per portare avanti un mondo libero, in cui ognuno di noi possa far prevalere le proprie diversità e unicità, necessarie per una società degna di questo nome. Questa esperienza, che ritengo dovrebbero fare tutti almeno una volta nella vita, rimarrà nel mio cuore e nel mio ricordo per sempre, come fosse una lapide simbolica per tutte le vittime, impiantata nella mia persona"

"Con questa esperienza mi sono ritrovata a constatare con i miei occhi l'orrore che è stato, e ciò ha reso tutto lo studio di tale argomento precedentemente effettuato terribilmente concreto. Le parole che ho letto da autori e autrici vittime dei nazisti si sono fatte, nella mia testa, immagini e scene che mi sono apparse come visibili nei campi di sterminio, come ombre. Il freddo che colpiva appena entrati nei campi non era dato dal clima ma era intrinseco del luogo. Entrava attraverso i vestiti sin nelle ossa. Un freddo simile a quello che ho percepito entrando nelle cave, nelle quali si osservavano i segni delle picconate fatti degli uomini deportati, costretti a lavorare tutto il giorno in condizioni disumane. Come quei segni visibili non andranno mai via, così indelebile rimarrà nel mio cuore il ricordo di questo viaggio".

"L'esperienza del pellegrinaggio mi ha insegnato quanta angoscia e paura possa celarsi dietro il silenzio; ogni volta che entravamo in un campo di concentramento tutto taceva, il cinguettio degli uccellini, le voci delle persone...si sentiva solo lo strascichio dei passi sulla ghiaia che riecheggiava nel vuoto assoluto. Ma ho anche imparato che se esternamente regnava il silenzio, questo all'interno dei deportati era inesistente. Loro, nonostante tutto, non smisero mai di ribellarsi anche se erano coscienti che questo avrebbe avuto come conseguenza la morte, ma non una qualunque, bensì atroce e senza dignità, tuttavia non vana, poiché se si muore lottando per i diritti umani non lo si fa per noi stessi ma per il mondo intero, per il futuro, per coloro che verranno".

"Attraversare luoghi di memoria come Dachau e Mauthausen offre un'occasione unica per riflettere sul passato doloroso dell'umanità, testimoniando le sofferenze subite durante periodi bui della storia. In questi luoghi si avverte la brutalità delle guerre e delle ideologie totalitarie, con storie di vittime che ci spingono a contemplare le devastanti conseguenze dell'odio e della discriminazione. Nonostante gli sforzi per comprendere le cause dei conflitti e prevenirne la ripetizione, eventi recenti come il conflitto in Ucraina e la situazione in Palestina dimostrano la persistenza della violenza nel mondo. È cruciale impegnarsi per promuovere la pace, la tolleranza e i diritti umani, affinché le tragedie passate non si ripetano nel futuro, con la speranza di costruire un mondo migliore attraverso la comprensione, la solidarietà e l'empatia."

"Le emozioni che ho provato durante quest'esperienza sono tante e diverse; ho percepito un senso di incredulità vedendo di persona le prove tangibili dell'Olocausto e i ricordi delle vittime, ricordando soprattutto le loro identità di cui per tanto tempo sono stati privati; ho provato rabbia passando nella terra dove sono morte così tante persone e dove adesso sorgono nuove abitazioni, dove la vita scorre tranquilla, come per cercare di cancellare il passato; ho provato immenso dolore ascoltando le testimonianze dei sopravvissuti e le atrocità a cui anche i più deboli sono stati sottoposti; ma soprattutto ho provato un senso di speranza perché se "a Dachau ha vinto l'amore" allora tutti possiamo essere migliori e solidali con il prossimo per essere tutti liberi. Il pellegrinaggio mi ha permesso di crescere come persona soprattutto grazie a tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo viaggio, senza di loro non sarebbe stato lo stesso; posso sperare solo che Laura e Massimo continuino a diffondere le memorie a chiunque sia disposto ad ascoltare, perché c'è veramente tanta necessità di parlarne per fare in modo che queste atrocità non si ripetano più."

"Questa esperienza è stata per me molto intensa sul piano emotivo. I campi più grandi che abbiamo visitato, i cosiddetti campi madre, sono Dachau e Mauthausen. Osservare come uomini e donne venivano trattati, mi ha fatto venire i brividi. A Mauthausen la scala della morte, percorsa dai deportati a file di cinque con un grande carico sulle spalle e la baracca rosa, dove le donne venivano obbligate a sorridere e a soddisfare i bisogni dei soldati nazisti. Qualcuno ha cercato di far dimenticare al mondo tutte le torture fatte all' interno del campo di Ebensee, di Gusen e del castello di Harteim, luoghi che ho visitato in questo pellegrinaggio. Concludo dicendo che le tante ore passate in pullman sono state fondamentali per rielaborare tutte queste testimonianze e la MEMORIA, confrontandola con le persone sedute vicino a me in autobus."

 


Ha scritto il Comune di Calci.

Anche quest’anno il Comune di Calci ha sostenuto il Pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti, viaggio nei luoghi della Memoria promosso da Aned Pisa in occasione del 79° anniversario della liberazione dei campi di concentramento.

Al pellegrinaggio, svoltosi dal 2 al 6 Maggio, hanno partecipato oltre 260 ragazzi e ragazze della provincia di Pisa, che hanno avuto modo di visitare i campi di Dachau ed Ebensee, vicino a Monaco di Baviera, Gusen e il Castello di Hartheim, vicino Linz, e infine Mauthausen. Da Calci hanno partecipato al pellegrinaggio Matilde Armani, Chiara Balestra, Achille Biondo, Samuel Ilisoi, Giulio Landini e Mira Niccolai, risultati vincitori del concorso realizzato nelle scuole del territorio, accompagnati dalla professoressa Angela Caputo e dalla consigliera comunale Sondra Cerrai.

L’amministrazione comunale, nella piena convinzione che sia fondamentale investire nella Memoria, da affidare alle nuove generazioni affinché orrori quali i campi di sterminio non abbiano più a ripetersi, ringrazia Aned, gli accompagnatori tutti i partecipanti al pellegrinaggio, anche per la preziosa testimonianza di cui sapranno farsi interpreti con i propri compagni, trasformando la loro esperienza da personale a collettiva.

 

redazione.cascinanotizie