A Pisa Jazz Joey Baron omaggia Thelonious Monk

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Domenica, 7 Luglio 2024

Sarà un omaggio a uno dei giganti del jazz, Thelonious Monk, il live che lunedì 8 luglio alle 21.30, porterà sul palcoscenico del Giardino Scotto di Pisa  la band capitanata dal fenomeno della batteria Joey Baron

Già collaboratore di giganti tra cui Tony Bennett, Bill Frisell, John Zorn e David Bowie – insieme all’astro nascente del piano Bram De Looze e al sassofonista belga Robin Verheyen. Continua così Pisa Jazz Rebirth, il festival nato dal progetto Pisa Jazz a cura di Associazione ExWide con la direzione artistica di Francesco Mariotti. “Mixmonk”, questo il nome del progetto nato nel 2017, quando il centro culturale Bozar di Bruxelles chiede al suo allora compositore in residenza, Robin Verheyen, di creare “qualcosa” per celebrare l’anno del centenario di Thelonious Monk. Quel “qualcosa” diviene un trio ampliando il consolidato duo di Verheyen e De Looze con l’entusiasmante aggiunta del maestro Joey Baron. Per non avvicinarsi troppo al formato quartetto regolare di Monk si decide di fare a meno del bassista. Pensato come progetto per un evento concertistico unico, la band si trova così bene che viene organizzato un tour. Poi arriva un primo disco, alcuni importanti festival e sempre più tour, con Mixmonk che alla fine diviene una vera e propria band, orientata più verso l’interplay inventivo che non verso l’esibizione solistica (info: www.pisajazz.it).
 
In apertura, alle 20.45, Street University Quartet, quartetto uscito dalla prestigiosa Siena Jazz University ma cresciuto in strada, per le vie di Lucca, anziché tra i corridoi dell’accademia. L’idea era quella di mescolare le carte (tra diversi repertori jazzistici, composizioni originali e divagazioni estemporanee) davanti a un’audience del tutto casuale: ne è risultata una comunione col pubblico inattesa e sorprendente. La formazione integra il virtuosismo e la verve solistica di Lorenzo Simoni (fresco vincitore dei premi Massimo Urbani e Isio Saba), il sound peculiare di Mauro La Mancusa e la ritmica scoppiettante di Matteo Bonti e Fabrizio Doberti, rinnovando il discorso che va dallo swing alle avanguardie con disinvoltura e libertà, in un flusso che confonde melodie e seconde voci, assoli e dialoghi, ruoli e repertori.
 

redazione.cascinanotizie