Anche i Giovani Democratici contro la base militare nel Parco di San Rossore
"Approvato odg che chiede di fermare il progetto della Base al CISAM"
Riporta la nota dei Giovanoi Democratici.
Assemblea regionale GD Toscana, approvato odg che chiede di fermare il progetto della Base al CISAM
“Bene l’approvazione in sede di assemblea regionale dei Giovani Democratici della Toscana di un ordine del giorno che afferma la piena contrarietà della Giovanile del Partito Democratico alla realizzazione della Base dei carabinieri all’interno del Parco di San Rossore – afferma Enrico Bruni, segretario dei Giovani Democratici di Pisa, commentando l’odg approvato all’unanimità nell’assemblea regionale GD tenutasi domenica 7 luglio alla Festa de l’Unità di San Miniato.
“Non è accettabile la decisione del governo di finanziare un progetto che distrugge un bene comune – così Filippo Giomini, segretario dei GD Toscana. “Il Parco naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli è patrimonio UNESCO, bene da tutelare, anche nell'interesse delle future generazioni. Così, del resto, prescrive la Costituzione all'art. 9, per come riformato nel 2022, la stessa costituzione che sancisce il principio di leale collaborazione fra i livelli di governo del territorio. Il Governo con il suo agire tradisce i principi costituzionali. Il progetto va fermato cassando con urgenza il finanziamento al progetto”.
“Non soltanto in un momento di crisi sociale si stanziano milioni per realizzazione di un progetto inutile e dannosissimo per l’ambiente, ma lo si fa di nascosto – continua Giomini – camuffando un’opera ‘destinata alla difesa nazionale’ all’interno di un dl che parla di tutt’altro, forzando spudoratamente il ricorso a uno strumento di questo genere che richiederebbe un caso di necessità e urgenza”.
“Tra l’altro – rileva Bruni – rispetto al progetto della precedente base localizzata a Coltano e bocciata dalle proteste popolari, i costi lievitano enormemente e salgono da 190 milioni a 520, e contestualmente aumenta l’estensione della base che supererà i 100 ettari! Si rischia l’abbattimento di 10mila alberi patrimonio Unesco”.
“Il peccato originario – continua Bruni – risiede nel nuovo Piano integrato del Parco dove sono state previste le aree antropizzate a destinazione militare, le cosiddette aree DAM, nelle quali rientrano parti boscate interne a Camp Darby, e parti dell’Area CISAM. Crediamo che non aver previsto la minima dismissione della servitù militare ed una conseguente restituzione alla fruizione dei civili di queste aree all’interno del nuovo Piano Integrato sia stato il vero errore che ha aperto la strada alla realizzazione di questo progetto deleterio”.