Dalla Regione Toscana nuovi criteri per le concessioni balneari
Criteri di premialità ed equo indennizzo, indicazioni omogenee e in tempi rapidi ai 34 comuni costieri toscani, in materia di concessioni balneari, arrivano dalla Regione
È questo l’obiettivo dell’atto che va a modificare e attualizzare le “Disposizioni urgenti in materia di concessioni demaniali marittime” (lr 31/2016) che disciplinano alcuni criteri e condizioni alle quali i Comuni devono attenersi nell’espletare, nel quadro della normativa statale di riferimento, le procedure comparative per l’assegnazione delle concessioni per finalità turistico ricreative. La proposta di legge è stata approvata con 30 voti favorevoli (Pd, Italia Viva e Lega), 3 voti contrari (Movimento 5 stelle e Forza Italia) e 6 voti di astensione (Fratelli d’Italia e gruppo Misto – Merito e Lealtà).
La proposta di legge è stata illustrata in Aula dal presidente della commissione Sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd). Anselmi ha spiegato che le modifiche alla legge operano su due piani, da un lato assurgendo a criterio di premialità, ovvero il favore per la partecipazione alle procedure comparative per il rilascio delle concessioni da parte delle micro, piccole e medie imprese turistico-ricreative operanti in ambito demaniale marittimo; dall’altro, introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo, da corrispondere al concessionario uscente da parte del concessionario subentrante, contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie.
La legge si inserisce in un contesto normativo ben diverso da quello in cui era stata prevista la disposizione censurata dalla Corte costituzionale con sentenza 157/2017 (aveva dichiarato costituzionalmente illegittima la previsione riguardante l’indennizzo da corrispondere al concessionario uscente da parte del concessionario subentrante) in quanto dà applicazione ai principi sanciti dalla legge 118/2022 sulla base di quelli affermati dalla giurisprudenza del Consiglio di Stato intervenuta successivamente alla pronuncia della Corte. Inoltre, le previsioni relative al riconoscimento dell’indennizzo sono qualificate come recessive nei confronti di un’eventuale successiva disposizione con cui lo Stato dovesse intervenire nel merito.
“La legge del 2022 introduce il concetto di equo indennizzo – ha detto Anselmi – Il nostro obiettivo è quello di dare un riferimento di coordinamento regionale ai Comuni, che da qui a dicembre dovranno esperire procedure competitive senza avere un riferimento uniforme a cui ispirarsi”.
Maurizio Sguanci (Iv) ha segnalato che “apprezzando la proposta, è subentrato un fatto nuovo: l’11 luglio scorso una normativa nazionale ha stabilito che le opere inamovibili costruite sulle spiagge vanno al demanio senza indennizzo”. Per questo ha chiesto “come si pensa di poter intervenire per impedire che tanti investimenti fatti vadano persi”.
Andrea Ulmi (Gruppo Misto – Merito e Lealtà) ha dichiarato: “Non si tiene conto di interessi milionari, si parla di tutelare gli interessi di piccoli imprenditori, ma agli interessi dello Stato chi ci pensa? E noi siamo qui in veste di servitori dello Stato. L’ammontare del pagamento delle concessioni è un fatto vergognoso, per anni e anni sono state versate delle somme irrisorie e per questo l’argomentazione di questa proposta di legge è invisa alla popolazione”.
“Un tema importante, la classe politica ha la responsabilità di dare una risposta a una categoria fondamentale”. Questo il pensiero di Massimiliano Baldini (Lega). “Non sfuggono i dubbi sulla costituzionalità del provvedimento – ha proseguito il consigliere – d’altra parte ci vuole il coraggio di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, anche da parte del presidente del Consiglio. Dobbiamo mettere insieme tutti gli elementi utili a produrre una normativa semplice e coordinata a livello nazionale, che tuteli una categoria di imprenditori che reggono l’economia della Toscana”.
“La legge è nello spirito di ciò che la Regione Toscana dice da anni – ha osservato Valentina Mercanti (Pd) -: mettere i Comuni e le imprese al centro delle proprie azioni. In questo modo si fornisce una risposta concreta, non solo di tutela delle imprese. Il settore balneare ha fatto la storia di territori come la Versilia, è normale che la Regioni cerchi di tutelare le imprese familiari che compongono il settore”.
Per Marco Stella (Forza Italia) “questa legge è una sciagura per i cittadini toscani e per le attività balneari”. “E’ un provvedimento – ha proseguito – che genera confusione e che avrà l’effetto di mandare alla deriva centinaia di aziende. Non è vero che le risorse sono scarse, sono ingiuste le aste, è ingiusto l’indennizzo, la legge è priva di senso logico e verrà impugnata. Per questo votiamo contro”.
Vittorio Fantozzi (FdI) ha commentato che “dopo 15 anni di disastri fatti dalla politica, questa proposta di legge vorrebbe avere uno spirito risolutivo, in un territorio in cui le attività balneari sono fondamentali: a Viareggio, nell’Ottocento, è nato il primo stabilimento”. “E’ una materia difficile da definire e noi stiamo valutando se astenerci oppure se non partecipare al voto. L’impressione è che si voglia sminuire l’intelligenza di chi fa l’imprenditore in questo settore, tutti comprendono perfettamente la fragilità di questa legge. Dopo tanti anni disastrosi il governo, stretto in un angolo, sta cercando una soluzione al problema. Bisogna anche tenere in conto il fatto ambientale e il problema dell’erosione”.
Elena Meini (Lega) ha affermato che “esistono dubbi su una norma che in parte si sostituisce allo Stato e in parte si sostituisce agli enti locali. Però questa proposta di legge contiene un messaggio politico che la Lega sostiene, credo che arriveremo all’impugnazione ma il messaggio politico è chiaro e in gran parte da noi condiviso”. Meini ha preannunciato un emendamento sui criteri per stabilire l’equo indennizzo e un ordine del giorno.