Viaggiare in camper: meno inquinamento e più sostenibilità ambientale, con un occhio al portafoglio

Economia
PISA e Provincia
Sabato, 31 Agosto 2024

Pubblicato lo studio avviato nel 2015 presso Caravan Bacci di Lavoria

Viaggiare in camper, non solo permette di visitare piccoli borghi in piena autonomia, ma fa bene anche alle tasche dei camperisti, dei territori attraversati dai viaggiatori e all'ambiente, con minori impatto rispetto a chi sceglie l'auto e l'hotel.

Lo conferma lo studio avviato nel 2015 presso la Caravan Bacci di Lavoria dall'Università di Pisa e concretizzatosi nel lavoro del professore Fabio Iraldo della scuola Sant'Anna di Pisa, presentato nei mesi scorsi da Assocamp proprio presso l'azienda leader del settore pisana.

 

Questo di seguito il resoconto del Convegno sul Turismo all’aria aperta dello scorso 16 marzo.

Il Convegno sul Turismo all’aria aperta, tenutosi il 16 marzo 2024 presso la nostra azienda, ha visto la partecipazione del Professore Fabio Iraldo dell’Istituto Sant’Anna, il quale ha presentato lo studio sull’impatto ambientale delle vacanze in camper.

Negli ultimi anni, l’aumento dell’interesse per il turismo all’aria aperta ha portato all’afflusso di nuovi clienti nel settore, motivato dalle esigenze di libertà e sicurezza. Questa crescente popolarità ha reso necessaria un’analisi accurata della situazione attuale. L’obiettivo dello studio era comprendere l’impatto ambientale delle vacanze in camper, identificare il profilo del camperista e valutare l’impatto economico delle sue visite sui territori.

Quanto inquina un camperista?

I risultati dello studio hanno evidenziato che il turismo itinerante rappresenta un’alternativa a basso impatto ambientale rispetto alle tradizionali vacanze in auto e hotel. Durante una tipica vacanza di 13 giorni in camper, si consumano pasti fuori dal veicolo, si percorrono chilometri, si utilizzano gas, acqua ed energia elettrica. Rispetto alle vacanze in auto e hotel, il turismo in camper genera minori emissioni nell’ambito dei cambiamenti climatici, consuma meno risorse naturali e utilizza meno acqua.

Quanto spende un camperista?

Interessanti sono stati anche i dati sulle abitudini dei camperisti: la maggior parte viaggia in due persone, preferisce viaggiare in Italia, visita piccoli borghi e luoghi nascosti, parte in estate e preferisce assaporare la cucina tradizionale locale. La spesa media di un camperista si aggira intorno ai 97,80 euro, dimostrando che il viaggio in camper è un’alternativa turistica vantaggiosa sia per l’ambiente che per l’economia locale.

Metodologia

La metodologia adottata nello studio si è distinta per la sua attendibilità: anziché basarsi su stime fornite dai partecipanti, i camperisti hanno redatto dei diari di bordo, consentendo la raccolta di dati reali. La quantità di dati raccolti ha superato i requisiti minimi per le pubblicazioni scientifiche, garantendo un’analisi completa del fenomeno.

Progetto Aree di Sosta dell’APC

Per rispondere alle esigenze di crescita del settore, le aree di sosta giocano un ruolo fondamentale. APC mette a disposizione una guida alla progettazione, uno strumento utile per coloro che desiderano investire nel turismo itinerante.

Questa indagine rappresenta una risorsa di grande valore, e per questo dobbiamo esprimere la nostra sincera gratitudine Professor Fabio Iraldo e alla società Ergo, spin-off dell’Istituto Sant’Anna di Pisa, che hanno reso possibile la raccolta, l’analisi e la presentazione di questi dati.

 

 

 

redazione.cascinanotizie
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