Il sapore del primato… il giorno dopo!
Una vittoria che parte da lontano ed è figlia di un gruppo, giocatori e staff, di alto livello
Il Pisa vince due partite consecutive, non accadeva dal marzo scorso, una sola doppietta nella stagione 2023/2024, vola in testa al campionato e l’ultima volta correva l’anno 2021/22, porta un suo giocatore, Bonfanti, in testa alla classifica marcatori, l’ultimo era stato Lucca nella stessa stagione.
Numeri importanti anche se siamo solo alla quinta giornata, che rispecchiano l’ottimo lavoro fatto da Pippo Inzaghi ed il suo staff in questo primo scorcio di stagione. Lo staff dicevamo, oltre al mister c’è di più, nel surreale e a tratti grottesco pomeriggio dell’Arechi (dei problemi al Var e di quanto il calcio italiano cada in basso ogni settimana ne parliamo qua), Inzaghi davanti ai microfoni di Punto Radio ha voluto per prima cosa ringraziare tutti i suoi collaboratori, dai magazzinieri al nutrizionista, in una partita iniziata alle 11:30, quando i giocatori si nutrono, mettono benzina nel motore, nella quale si scende in campo alle 17:30, ci sono 6 ore che vanno gestite dal punto di vista della tensione emotiva, ma anche sotto l’aspetto fisico. Il gol dopo 80” certifica l’ottimo lavoro svolto sott tutti questi aspetti ed ha messo le basi per il “sacco dell’Arechi”.
Parlando strettamente di campo, il Pisa anche a Salerno ha mostrato un cinismo tipico delle grandi squadre, nel primo tempo, molto sofferto, ha capitalizzato al meglio quel poco che la Salernitana gli ha concesso. I padroni di casa sfondavano regolarmente sulla destra dello scacchiere nerazzurro, e questo fa capire come ci sarà da soffrire per l’assenza di Esteves e Leris, ma il gruppo ha sopperito alle assenze, i difensori centrali hanno aiutato Toure, poi nella ripresa le cose sono andate meglio complice anche l’inspiegabile spostamento al centro di Tongya autentica spina nel fianco per 45’.
Il Pisa poi si gode i suoi gioielli, facile dire Bonfanti, 5 reti da inizio stagione e Tramoni, autore di un goal da cineteca, ma è bene citare anche l’altro Bonfanti, Giovanni, solido, votato al sacrificio ed assistman in occasione dell’1-0, Albigaard che ha fatto veder sprazzi di luce a centrocampo, suo il recupero per il confezionare l’azione del primo goal, tutti coloro che dalla panchina sono entrati “cazzuti” e già pronti ad entrare in partita, insomma è stato un bel Pisa quello che ha sfatato il tabù Arechi, uno stadio dove il Pisa non aveva mai vinto, l’ultimo successo targato Di Prete, fu nel vecchio Vestuti e che ha evocato fino a ieri i ricordi nefasti di quel Pisa-Acireale che segnò la fine dell’era Anconetani e la morte del calcio pisano.
Adesso testa bassa perché sabato è già tempo di big match, Inzaghi ritrova il Brescia, un’altra sua ex squadra, che poi è anche la seconda forza del campionato. Prove di fuga? Chissà. Chiudiamo con un dato curioso: ad inseguire il Pisa in classifica ci sono due squadre con ex allenatori nerazzurri, insomma tre degli ultimi quattro mister nerazzurri monopolizzano la serie B, segno che le scelte della società non sono mai state “a casaccio” ed anche chi non ha fatto bene sotto la Torre (leggi Maran) delle qualità doveva pur averle.
foto pisa sc/francesco cecchi