Omicidio Capovani: ergastolo per Seung
La sentenza di primo grado è arrivata in serata
Gianluca Paul Seung, 36 anni, è stato condannato all'ergastolo dalla Corte di Assise di Pisa per l'omicidio della psichiatra Barbara Capovani, avvenuto lo scorso 21 aprile 2023. La dottoressa, venne brutalmente aggredita davanti alla clinica all'intreno dell'ospedale Santa Chiara, dove lavorava, dopo che Seung l'aveva attesa con premeditazione. Capovani subì ferite gravissime che le furono fatali.
Seung, che è stato anche condannato a risarcire le parti civili e a coprire le spese processuali, ha confessato l'omicidio durante il processo, parlando per la prima volta in aula. «Sono stato io, l’ho uccisa perché trafficava organi e aveva rapporti con la mafia», ha dichiarato Seung, avanzando accuse senza ne capo ne coda verso la vittima. Ha affermato di aver agito in seguito a presunte segnalazioni da lui fatte che non sarebbero state prese in considerazione.
Durante l'udienza, Seung ha confermato di essere l’aggressore che ha portato alla morte di Capovani, spiegando che aveva pianificato l’attacco già da tempo. «Ad aprile 2023, decisi di ripetere l'azione, come già nel 2012», ha aggiunto, alludendo a precedenti episodi mai chiariti. Seung ha ricordato con precisione anche l'orario del delitto: «erano le 17:53»".
Il pubblico ministero, Lydia Pagnini, aveva richiesto per Seung la condanna all’ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno, mentre i legali della difesa avevano cercato di far riconoscere l’incapacità di intendere del loro assistito, puntando a una sentenza assolutoria. Tuttavia, la perizia psichiatrica svolta dagli esperti Renato Ariatti e Stefano Ferracuti ha stabilito che Seung, pur affetto da un disturbo di personalità paranoide, fosse "pienamente imputabile". Dopo la lettura della sentenza, gli avvocati di Seung hanno dichiarato che attenderanno le motivazioni scritte del verdetto per valutare un eventuale ricorso in appello.
Ha scritto Maria Letizia Casani, direttrice della ASL Toscana nord ovest.
“La condanna all’ergastolo di Gianluca Paul Seung è certamente un atto di giustizia nei confronti di Barbara Capovani ma purtroppo nessuno potrà restituire alla famiglia, ai colleghi e alla collettività una persona stimata e apprezzata da tutti”.
Maria Letizia Casani, direttrice della ASL Toscana nord ovest interviene dopo la sentenza sul barbaro omicidio di Barbara Capovani. “Fin da subito ci siamo costituiti parte civile affidando l’incarico all’avvocata Maria Fernanda Ventura, e stiamo lavorando in collaborazione con le Prefetture e le forze dell’ordine per garantire una maggiore sicurezza a tutti gli operatori, in particolare nei reparti più a rischio come psichiatrie e pronto soccorso”.
“Rimane il fatto che gli episodi di violenza, non solo fisica, nei confronti dei sanitari stanno aumentando creando un clima di paura e di sfiducia. Credo – continua Casani - che sia necessaria un’azione culturale ed educativa rivolta alla popolazione perché non è pensabile che le strutture sanitarie siano totalmente militarizzate. Il nostro impegno continuerà nella direzione che abbiamo intrapreso. Oltre all’istallazione di strumenti di allarme, abbiamo messo in campo una formazione specifica rivolta agli operatori e abbiamo potenziato la vigilanza all’interno degli ospedali e dei presidi territoriali più a rischio”.
“Chiudo rivolgendo il mio pensiero alla famiglia, agli amici e ai colleghi che si sono visti depredati dell’affetto di una persona stimata da tutta la comunità”.