Eccidio di Kindu e strage di Nassiriya, concerto commemorativo
Si svolgerà domenica 10 novembre presso il sacrario di Kindu (ore 18.00) il concerto commemorativo “Ricordando Kindu e Nassiriya”, in occasione della Giornata delle vittime civili e militari nelle missioni internazionali di pace
Il concerto sarà tenuto dagli alunni degli istituti comprensivi a indirizzo musicale “Fibonacci” e “G. Toniolo” e gli studenti del liceo musicale “G. Carducci”. L’esecuzione dei pezzi sarà intercalata dagli interventi delle autorità civili e militari.
«Questo evento è aperto a tutta la città - spiega Riccardo Buscemi, assessore alla scuola e ai servizi educativi del Comune di Pisa -, per abbracciare affettuosamente tutti i nostri militari caduti e per celebrare in modo “speciale” questa Giornata del Ricordo, a ventuno anni dall’attentato di Nassirya e in particolar modo è destinato ai giovani ai quali desideriamo raccontare il sacrificio per la pace dei nostri militari. L’Amministrazione comunale rivolge il suo doveroso ringraziamento non solo ai caduti ma anche ai connazionali che quotidianamente danno il proprio contributo alla Pace in Italia e nel mondo».
Il concerto è a cura del Comune di Pisa, Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, della 46ª Brigata Aerea, associazione artiglieri d’Italia, associazione culturale Il Mosaico, in collaborazione con altre associazioni d’arma e cittadine. Hanno aderito anche l’istituto del Nastro Azzurro, associazione Arma Aeronautica, associazione nazionale alpini, associazione nazionale bersaglieri, associazione nazionale marinai d’Italia, unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, associazione Nazionale vittime civili di guerra, associazione Nicola Ciardelli Onlus, associazione Paolo Mancini, associazione insigniti al merito della Repubblica. Il concerto commemorazione precede il rito religioso che si svolgerà lunedì 11 novembre all’interno del Sacrario.
Il 12 novembre è la Giornata del Ricordo, stabilita dalla legge n. 162/2009 come doveroso omaggio a tutti gli italiani, militari e civili, caduti durante le missioni sempre più numerose di “peace-keeping”. Il 12 novembre coincide con l’anniversario della strage di Nassiriya, quando nel 2003 rimasero uccise ventotto persone (19 italiani, fra Carabinieri, membri dell’Esercito e civili, e 9 iracheni), ma anche con quella dell’eccidio di Kindu, quando nel 1961 tredici aviatori dell’allora 46a Aerobrigata Trasporti Medi furono trucidati in Congo durante la guerra civile.
Tra gli altri tributi di sangue versati da Pisa nelle missioni di pace occorre ricordare, sempre a Nassiriya, il 27 aprile 2006 quando resta ucciso, insieme a due militari italiani e a un rumeno, il concittadino Maggiore Nicola Ciardelli, al quale è intitolata la sezione di Pisa dell’associazione artiglieri d’Italia. Il 3 settembre 1992 un G222 della 46ª Brigata Aerea, con a bordo il Maggiore pilota Marco Betti e altri 3 militari, fu abbattuto da un missile lungo le pendici del monte Zec, a 30 km da Sarajevo, mentre si apprestava all’atterraggio. Il volo era parte integrante di una missione umanitaria delle Nazioni Unite e trasportava generi di prima necessità per le popolazioni martoriate da una sanguinosa guerra. Il 9 ottobre 2010, nel distretto di Gulistan in Afghanistan, un ordigno esplode al passaggio di un convoglio militare italiano facendo saltare in aria un mezzo Lince che scortava una colonna di camion. Muoiono quattro militari italiani, in missione di pace: fra questi Francesco Vannozzi, caporal maggiore scelto del 7° Reggimento Alpini, originario di San Giovanni alla Vena.