Scoperchiata la maxi-truffa della caldaia a idrogeno made in Pisa

Cronaca
PISA e Provincia
Lunedì, 18 Novembre 2024

Denunciato imprenditore e la compagna operanti tra Pisa e San Giuliano Terme. Sequestri per circa 2 milioni di euro

Al momento restano le due denunce per truffa, il sequestro di beni di varia natura per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro e la scia di persone, in tutta Italia e nel mondo, truffate dall’imprenditore e dalla compagna, entrambi operanti con la loro azienda tra Pisa e San Giuliano Terme.

La coppia, da anni, almeno dal 2018, proponeva, vendeva e commerciava una caldaia ad altissima efficienza energetica, brevettata e capace di produrre l’idrogeno necessario al suo funzionamento.

Un progetto sulla carta bellissimo, dall’alto valore ambientale, ma ahinoi, non veritiero, anzi, truffaldino e finalmente smascherato dalla Guardia di Finanza di Pisa, che nel giro di pochi mesi (da inizio 2024), con indagini sempre più pressanti e stringenti e concluse sotto la guida del Tenente Colonnello Sergio Riolo Vinciguerra, è riuscita a mettere un punto definitivo sull’intera operazione commerciale e criminale.

Nel complesso, la Guardia di Finanza, oltre a denunciare la coppia per truffa, riciclaggio e autoriciclaggio, ha anche sequestrato e messo sotto chiave denaro, 5 fabbricati e 15 terreni ubicati tra Pisa e San Giuliano Terme, 7 autoveicoli, 1 motociclo e quote sociali nella disponibilità degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Anche la nostra redazione, come quelle dei giornali locali, di testate nazionali e di vari siti di informazione sparsi nel web, aveva creduto, o forse, aveva voluto credere, alla grande novità della caldaia a idrogeno made in Pisa. Dedicando al progetto video, interviste, trasmissioni e articoli corredati di dati, nomi, cognomi. Ce ne scusiamo, sarà poi il proseguo dell'iter giudiziario a confermare o meno le responsabilità dei due denunciati.

 


Ha scritto la Guardia di Finanza di Pisa.

I militari del Comando Provinciale di Pisa, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e/o per equivalente, emessa dal Tribunale di Pisa, di denaro, beni mobili ed immobili nei confronti di un imprenditore locale e la sua compagna, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
A seguito di numerosi esposti, i finanzieri del Gruppo di Pisa hanno individuato un imprenditore pisano, socio e amministratore di 6 società di capitali, di cui 5 nel settore della ricerca scientifica ed una attiva nel settore dell’agricoltura, il quale, attraverso una vasta campagna pubblicitaria proposta su siti internet e canali televisivi, ha posto in commercio un micro-generatore (caldaia), a detta del venditore altamente tecnologico e innovativo, testato da docenti universitari e regolarmente brevettato, in grado di produrre autonomamente l’idrogeno necessario al suo funzionamento, con risparmio, anche del 100%, dei costi relativi alle utenze domestiche.
Gli annunci pubblicitari, successivamente rilevatisi ingannevoli, atteso che la caldaia non risulta ancora né realizzata né progettata, hanno consentito all’imprenditore di incassare, da parte di numerosi acquirenti su tutto il territorio nazionale, ingenti somme, provenienti in parte dal denaro versato a titolo di acconto per l’acquisizione della caldaia ed in parte dalla vendita delle quote che offriva ai clienti per far parte di una sua società.

Le successive indagini hanno consentito di accertare, attraverso l’audizione di consulenti tecnici ed esperti nel settore, nonché degli stessi clienti, la fuorviante e fraudolenta pubblicità divulgata dal principale indagato, per aver conferito al prodotto una visione del tutto difforme da quella reale; la piena falsità delle caratteristiche e delle modalità di funzionamento dell’elettrodomestico, in realtà mai realizzato, così come i paventati risultati positivi ottenuti dai test, mai effettuati e falsamente attribuiti a ignari docenti universitari; la predisposizione, da parte dell’imprenditore, anche per il tramite dei propri dipendenti, di lettere o email di giustificazione standard, per placare le proteste dei clienti dovute ai ritardi nelle consegne.

I Finanzieri hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria l’imprenditore e la compagna per i reati di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio e dato esecuzione al sequestro preventivo di denaro, beni immobili (5 fabbricati e 15 terreni) ubicati in Pisa e San Giuliano Terme (PI), 7 autoveicoli, 1 motociclo e quote sociali nella disponibilità degli indagati, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Il procedimento penale verte nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga la sentenza irrevocabile di condanna.

L’intervento operativo delle Fiamme Gialle pisane conferma l’importanza dell’azione del Corpo indirizzata alla tutela della legalità ed al contrasto al fenomeno dei reati contro il patrimonio, evidenziando l’importanza del monitoraggio dei flussi finanziari, quale metodo efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza.

 

redazione.cascinanotizie