"La cattiva educazione" in scena alla Biblioteca Comunale di Cascina contro la violenza sulle donne
Sabato 23 novembre alle 17,30, alla Biblioteca comunale di Cascina “Peppino Impastato”, l’Associazione Lungofiume e il Gruppo di Teatro e Cittadinanza “Liberi di… “presentano “La Cattiva Educazione – Parole e Azioni contro la violenza di genere”
Spettacolo a cura di Fabrizio Cassanelli, Massimo Corevi, Letizia Pardi. In scena: Marco Bargiani, Giovanna Cantini, Donatella Carnasciali, Miriam Celoni, Leila d’Angelo, Sara Fagni, Emilia Garruto, Albertina Gasparoni, M. Letizia Giannessi, Valentina Grigò, Roberto Lenzi, Francesca Mirri, Giulia Orsatti, Nadia Scarpellini.
In occasione del mese di novembre, dedicato all’informazione e sensibilizzazione sul fenomeno della violenza sulle donne e nell’ambito della Settimana di iniziative contro la violenza sulle donne promossa dall’amministrazione comunale, Il gruppo di Teatro e Cittadinanza “Liberi di…”, presta le proprie voci per raccontare con fermezza e poesia alcune delle ancora moltissime forme di violenza e discriminazione che donne, ragazze e bambine continuano a subire in ogni parte del mondo.
Spesso ignorata, taciuta, persino tollerata dalla società, la violenza maschile contro le donne rappresenta una delle più diffuse, persistenti e devastanti violazioni dei diritti umani. Dall’inizio di quest’anno, in Italia, sono 97 le donne uccise e il fenomeno continua a crescere; la violenza domestica resta uno dei principali fattori di rischio e le chiamate al numero anti- violenza 1522 sono aumentate del 70% nel primo semestre del 2024.
Il reading “La Cattiva Educazione”, vuole essere un momento di denuncia e riflessione per riconoscere la violenza nelle sue varie forme e impegnarsi in azioni atte a prevenirla e contrastarla. In alcune parti del mondo le discriminazioni femminili iniziano con le bambine fantasma non registrate all’anagrafe quindi prive di diritti, con le spose bambine, con la pratica delle mutilazioni genitali, con l’esclusione dall’istruzione. Circa un terzo delle donne di tutto il mondo è vittima di violenza, fisica o sessuale, nell’ambito della famiglia o al di fuori di questa. Sul posto di lavoro molte subiscono mobbing, molestie e devono affrontare leggi o regolamenti discriminanti a tutti i livelli della loro vita professionale. Molti poi, ancora oggi, sono gli stereotipi applicati fin dalla tenera età che relegano le donne a ruoli subalterni in famiglia e nella società.
Serve capire che la violenza contro le donne non è una cosa che riguarda solo le donne, ma riguarda tutti e tutte. Serve ascoltare le vittime e assicurarsi che abbiano il supporto di cui hanno bisogno. Servono soldi ai centri antiviolenza, pene certe e processi brevi, serve incoraggiare una cultura dell’accettazione e dell’accoglienza e progetti di formazione scolastica di educazione all’affettività e all’accettazione delle differenze.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Prenotazioni al 3398269696