Falsi commercialisti stanati dalla Guardia di Finanza di Pisa
66, 75 e 77 anni, avevano truffato una quarantina di persone e raccolto circa 3 milioni di euro
Esercizio abusivo della professione, truffa e bancarotta fraudolenta. In tre, nelle scorse ore, hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini della Procura della Repubblica di Pisa.
66, 75 e 77 anni, due uomini e una donna, tutti pisani, tra il 2017 e il 2023 si erano spacciati per commercialisti (senza alcun titolo abilitativo o iscrizioni all’albo), ed avevano truffato in totale circa una quarantina di clienti tra lavoratori autonomi, imprenditori edili, commercianti, medici, gioiellieri.
In totale i tre soci-delinquenti, si erano appropriati indebitamente di circa 3 milioni di euro (in contanti e assegni ndr), chiesti alle vittime per la cura e la gestione della contabilità, con incarico di provvedere al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali dovuti in relazione all’attività commerciale svolta.
La truffa è stata scoperchiata dalla Guardia di Finanza di Pisa, grazie alle segnalazioni delle vittime, che ad un tratto si erano viste recapitare, da parte dell’Agenzia delle Entrate, cartelle esattoriali per il mancato pagamento delle imposte e comunicazioni di fermo amministrativo delle auto di proprietà. Inoltre, dopo aver eseguito l’accesso al cassetto fiscale, i truffati si erano anche accorti che qualcuno, per loro conto, aveva inoltrato all’amministrazione finanziaria false richieste di rateizzazione o rottamazione del debito tributario accumulato.
I tre truffatori avevano utilizzato i soldi racimolati per spese di natura personale e poi, avevano causato il fallimento della loro società (un centro di elaborazione dati ndr), "distraendone il patrimonio aziendale e occultando i libri e le scritture contabili alla curatela".