A Latignano per la Cena della solidarietà al popolo Saharawi
Torna la "cena della solidarità" oganizzata da ARCI 690 Onlus Progetto Saharawi Cascina, a supporto della popolazione Saharawi e nell'attesa che l'8 luglio prossimo i piccoli ambasciatori di pace dal deserto del Sahara occidentale arrivino a Cascina dove trascorreranno, come di consueto, alcune settimane.
Le bambine ed i bambini Saharawi, lontani sin dalla nascita dalla loro vera terra, il Sahara Occidentale, e senza possibilità di conoscere il mondo esterno, hanno, con l’esperienza di accoglienza in Europa, una opportunità di confronto con la realtà che si vive al di fuori dei campi profughi. Spesso si tratta della prima opportunità di sperimentare direttamente una vita diversa da quella tipica di un campo profughi per quanto organizzato dopo più di quaranta anni di esilio. Questo vuol dire poter lasciare un deserto infuocato con temperature proibitive per qualsiasi essere vivente e conoscere società e costumi diversi dai propri. L’opportunità di avere visite mediche in una fase della crescita importante per prevenire l’insorgere di patologie pericolose e intervenire prontamente se necessario grazie al protocollo regionale toscano e alla grande esperienza umana e sociale che il Progetto di accoglienza estiva offre da ben trentadue anni sul territorio cascinese. I bambini vivono questa opportunità con grande emozione, ben sapendo che le loro famiglie solo con grandi sacrifici affettivi acconsentono alla loro partenza e questo rende la loro esperienza ancora più importante perché si tratta della prima effettiva separazione. Le loro famiglie saranno ad attenderli con ansia ma sanno quanto sia preziosa l’esperienza che vivranno e quindi vi si affidano con molte speranze.
La cena si svolgerà venerdì 23 giugno presso lo Spazio Feste in via Ciro Menotti a Latignano, il costo di partecipazione è di 15 euro e su richiesta sarà disponibile anche il menù vegetariano. Per informazioni e prenotazioni: Sabrina 333 7984879; Barbara 347 1539610; Federica 347 3289828.
A seguire, dopo la cena, si esibirà, il coro CONTROcanto pisano : "...Canti, sogni, memoria e realtà… A che serve cantare? Serve a tenere viva la memoria dei fatti storici di cui nessuno parla più, ma che molto hanno ancora da insegnarci. Serve a sentirsi vivi, perché il canto ha sempre dato voce a chi voce non aveva. Serve a condividere e a trasmettere le idee e i valori che ci appartengono.
Le canzoni di protesta che hanno accompagnato le rivendicazioni dei movimenti di emancipazione sociale, civile e culturale segnando la storia del nostro Paese, rappresentano per noi un patrimonio culturale, politico, di esperienza storica e ci ricordano i più importanti valori fondanti la nostra società di liberi e uguali. Proprio per questo, i canti di protesta andrebbero conservati gelosamente nella nostra memoria e fatti rivivere ai giorni nostri, attualizzandone il messaggio sempreverde, perché sappiamo perfettamente che un popolo senza memoria non ha futuro........." questo quello che si legge nella presentazione de il coro CONTROcanto Pisano.