Dopo le devastazioni post occupazione, niente gite al Pesenti di Cascina
La scuola: "Scopo educativo e non punitivo". Sarà organizzato un progetto educativo rivolto a tutto l'Istituto. Decisione che divide i genitori: c'è chi contesta e chi sostiene l'Istituto, anche economicamente
Dopo l'occupazione e la devastazione della scuola, al Pesenti sono stati sospesi i viaggi d'istruzione (gite scolastiche e uscite didattiche ndr), per consentire la messa a regime di un progetto di educazione alla legalità, aperto a tutto l'Istituto.
Il Pesenti di Cascina, va detto, durante i pochi giorni di protesta (dis)organizzata avviata a seguito delle occupazioni già iniziate al Liceo Dini e al Liceo Buonarroti di Pisa, era stato oggetto di vandalismi vergognosi. Fatti difficili da digerire, anche da chi in quella protesta, almeno inizialmente, aveva voluto vedere qualcosa di positivo (il risveglio della coscienza politica della popolazione studentesca ndr).
A Cascina, come raccontato in altri articoli molto dettagliati (qua sotto l'elenco delle pubblicazioni), non solo ha vinto la disorganizzazione e l'incoscienza, ma la violenza e la delinquenza, con danni gravissimi alla struttura, ai materiali e agli ambienti, ricoperti di scritte deliranti, urina, vomito e sangue.
Insomma, un vero e proprio caos, lontanissimo dai principi, più o meno condivisibili, alla base delle proteste studentesche iniziate e finite a fine 2024.
Ora la scelta, meditata e di rottura, approvata dal collegio dei docenti e dal consiglio d'istituto, una scelta che non vuole punire, ma educare.
Una decisione in parte contestata dai genitori degli alunni e delle alunne della scuola, in parte, fortunatamente, aggiungiamo noi, sostenuta, anche economicamente. Tra i genitori degli studenti e delle studentesse, infatti, qualcuno ha pensato di devolvere le quote già versate per le gite e i viaggi d'istruzione, alla ricostruzione del Pesenti. Pesantemente colpito dalla distruzione post occupazione e che in queste settimane, deve fare i conti con circa 40 mila euro di danni.
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Ha scritto il Consiglio d'Istituto del Pesenti di Cascina.
"La decisione di sospendere i viaggi d'istruzione ha uno scopo educativo e non punitivo. I nostri studenti devono acquisire consapevolezza riguardo a ciò che è successo: una protesta non può diventare una devastazione. E siamo felici che molti genitori la pensino come noi".
Dopo la distruzione, niente gite d'istruzione. È quanto deciso dal collegio dei docenti e dal consiglio d'istituto dell'istituto Pesenti di Cascina, che per questo anno scolastico hanno scelto di sospendere viaggi d'istruzione, soggiorni e uscite didattiche per tutti gli studenti dopo l'occupazione di dicembre, quando un gruppo di ragazzi a volto coperto è entrato illegalmente a scuola per diversi giorni, "causando danni fino a 40mila euro".
"Durante l'occupazione - spiega la dirigente scolastica Ivana Savino - l'istituto è stato devastato: centinaia di banchi accatastati, muri distrutti, scritte sessiste e offensive nei confronti dei docenti, urina su libri e compiti. Sin dal primo giorno abbiamo provato più volte a spiegare ai ragazzi la gravità e l'illegalità dell'occupazione, come il reato di interruzione di pubblico servizio, ma abbiamo parlato a orecchie sorde. Erano stati anche avvisati della possibilità di sospendere i viaggi d'istruzione se avessero continuato la protesta: da parte della dirigenza c'è stata totale apertura al dialogo e chiarezza delle conseguenze di queste azioni, ma gli occupanti non hanno fatto niente per evitarle".
Da qui dunque la decisione comune degli organi collegiali della scuola di dire basta, per questo anno scolastico, alle gite.
"Una volta ripresa l'attività scolastica - continua la preside Savino -, il collegio dei docenti ha fatto una riunione urgentissima e deliberato di sospendere i viaggi d'istruzione e soggiorni didattici per portare avanti un progetto di educazione alla legalità che coinvolge tutto l'istituto e che è mirato a far capire quali sono le conseguenze di determinate azioni. Una delibera che il consiglio di istituto ha approvato. Sappiamo bene che i soggiorni sono istruttivi, ma ora abbiamo la necessità di lavorare sull'educazione, sulla condivisione e sull'insegnare agli studenti la consapevolezza riguardo determinati atti".
La scelta dell'istituto ha diviso le opinioni dei genitori: se da un lato alcuni non hanno gradito "la scelta di punire tutti gli studenti, colpevoli e innocenti, togliendo la possibilità di fare esperienze altamente educative come i viaggi d'istruzione", altri hanno sostenuto con forza la scelta della scuola.
E non solo a parole, ma anche economicamente. "Sto ricevendo mail da diversi genitori - aggiunge la dirigente scolastica - che hanno chiesto di devolvere le loro quote dei soggiorni per i viaggi (che altrimenti saranno tutte rimborsate) per pagare la ricostruzione della scuola. Un gesto bellissimo perché anche loro hanno capito la valenza educativa delle decisioni del collegio dei docenti. La condivisione - conclude la preside Savino - è fondamentale per educare i giovani, tanto a scuola quanto a casa".