Telco Soluzioni Digitali, 110 lavoratori senza stipendio. Martedì 28 gennaio manifestazione Cgil a Firenze
Samuele Falossi (Slc/Cgil Pisa): "Situazione drammatica"
Non c'è pace per i lavoratori della Telco Soluzioni Digitali, che nel nostro territorio, tra Vicopisano e San Miniato, impegna 110-120 persone.
Lavoratori, che già da qualche mese, non possono più dormire sogni tranquilli.
L'azienda (che lavora in appalto nel settore delle telecomunicazioni: impiantistica di rete, riparazione guasti di rete, interventi sostituzione cavi di rete telefonica), infatti, dopo un periodo in cui non aveva più pagato gli stipendi e reso impossibili le uscite delle squadre per l'espletazione delle commesse, era tornata a trattare con i sindacati.
Martedì 28 gennaio, dato che la situazione è tornata difficile, Cgil e Slc Cgil, hanno promosso una nuova manifestazione di protesta a Firenze, con incontri in Prefettura e in Regione Toscana.
Carlo Palotti, per Punto Radio Cascina Notizie, ha intervistato sui problemi della Telco, Samuele Falossi (Slc/Cgil Pisa), già ascoltato lo scorso 5 novembre in occasione di un presidio di fronte ai cancelli delle sede di Noce, nel comune di Vicopisano.
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Ha scritto l'Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze.
Telco (Campi Bisenzio, Siena, Arezzo, Vicopisano, Grosseto, circa 400 addetti in Toscana), stipendi in ritardo e mancanza di risposte sul futuro. Cgil e Slc Cgil: “Situazione insostenibile, ci opporremo”. Martedì 28 gennaio manifestazione di protesta a Firenze, incontri in Prefettura e in Regione
Nelle ultime settimane la situazione di Telco Soluzioni Digitali (azienda che lavora in appalto nel settore delle telecomunicazioni: impiantistica di rete, riparazione guasti di rete, interventi sostituzione cavi di rete telefonica) sta arrivando al suo epilogo. Telco ha uno dei suoi cantieri più grandi a Campi Bisenzio (Firenze, in via fratelli Rosselli), con circa 50 lavoratori, e diversi altri in Toscana (Siena, Arezzo, Vicopisano, Grosseto) per un totale di circa 400 addetti in regione. Già nei mesi scorsi paventavamo una situazione difficile e per questo l’abbiamo denunciata con forza anche negli incontri sia con l’Amministrazione locale campigiana che con l’Unita di crisi della Regione Toscana, presso cui c’è già un tavolo aperto.
I lavoratori sono ancora in attesa del pagamento della tredicesima mensilità e dello stipendio di dicembre e l’azienda non solo non dà risposte concrete a loro e alle Organizzazioni Sindacali, ma è sostanzialmente sparita; con il passare delle ore, oltretutto, la situazione si aggrava e apprendiamo che ieri mattina sono stati sequestrati circa 40 furgoni dal cantiere in quanto non sarebbe stato pagato il noleggio.
Mentre continuano le nostre interlocuzioni con la Regione e con l’Amministrazione comunale, a cui abbiamo chiesto un ulteriore incontro, abbiamo organizzato una manifestazione a Firenze sotto la Prefettura martedì 28 gennaio alle ore 10:30, per esigere le risposte concrete che ai lavoratori sono dovute, come dovute sono le mensilità che non hanno riscosso, e per denunciare una situazione gravissima che vede, comprensibilmente, la “temperatura” del cantiere diventare progressivamente incandescente. Dopo l’incontro in Prefettura, corteo fino alla Regione (dove è previsto un incontro alle 12) in piazza Duomo, con presidio.
Non riteniamo accettabile che si venga meno al principio per cui le persone che lavorano debbano essere pagate e meno ancora riteniamo accettabile che i lavoratori subiscano scelte scellerate e le conseguenze di operazioni poco trasparenti, come lo è stata quella di settembre 2024 di vendita di Telco Soluzioni Digitali da parte del gruppo Nextaly a Telnet.
Il settore Tlc già vive una crisi sistemica da cui il mondo degli appalti di rete spesso rimane schiacciato; non possiamo più permettere che i lavoratori che rappresentiamo siano preda di operazioni opache.
Chiediamo con forza che le istituzioni intervengano per trovare rimedio a una situazione insostenibile che già è sfociata nell’indecenza.
Come territorio della Piana siamo di fronte all’ennesimo allarme occupazionale dovuto a una gestione irresponsabile e inadeguata, figlia della rincorsa al massimo profitto. Ci opporremo con tutte le nostre forze.