La tempesta perfetta
Il Pisa nel posto sbagliato al momento sbagliato
È stata la tempesta perfetta quella che si è abbattuta sul Pisa nella piovosa giornata di sabato. Privi di Marin e Tourè i nerazzurri si sono trovati di fronte un Cittadella che ormai, per esperienza, possiamo definire una delle “big” della serie B, non certo per bacino d’utenza, visti i “quattro gatti” che la seguono, ma certamente per il peso specifico e per il potere che la sua dirigenza riesce ad esprimere nelle stanze dei bottoni. Anche quando il DS Marchetti non ne indovina una c’è sempre una “longa mano” che tira su i veneti dalla melma nella quale sono sprofondati.
Pensare che la partita il Pisa l’ha giocata e pure dominata, a suffragare quanto affermato ci sono le quattro nitide palle goal, due create nel primo tempo da Morutan e Canestrelli sulle quali è stato bravo Maniero, altre due nella ripresa con Morutan, impreciso nella conclusione e Moreo che ha centrato il palo e poi c’è la madre di tutti i peccati: la rete annullata a Piccinini dopo 4 (quattro) minuti di revisione del VAR, che è andato a cercare fotogramma per fotogramma tutti i possibili cavilli, perché quella rete andava annullata in ogni modo. Ad oggi resta un mistero il vero motivo, perché ogni ipotesi è regolarmente smontata dalle immagini televisive, che ne dicano ex arbitri che dall’alto della loro pochezza di quando calcavano i campi di gioco, oggi vengono addirittura riesumati come opinionisti da salotto, più da tinello direi.
Nell’occhio del ciclone quindi l’arbitro Marchetti che non ci ha messo molto a far capire quello che sarebbe stato il pomeriggio all’Arena: l’ammonizione di Rus dopo neanche 5’ doveva far suonare un campanello d’allarme, tanto più che un paio di giri d’orologio più avanti Capradossi è stato graziato dopo aver colpito in gioco pericoloso, con un calcio alla testa, Piccinini, verrebbe da dire che ci siamo abituati visto che Lochoshvili venne garziato dopo aver preso per i capelli Lind contro la Salernitana, la gestione dei cartellini raggiunge il suo apice in occasione della rete ospite, con Lind espulso e Pandolfi, un ragazzo di bottega che ha avuto i suoi 5’ di celebrità, che provoca uno stadio intero che invece se la cava con un giallo e un buffetto sulla guancia.
Ma al di là degli episodi, è stata la gestione della partita da parte di Marchetti ad essere tutta indirizzata a compiacere il Cittadella, su 90’ se ne sarà giocati meno della metà, ma il capolavoro Marchetti lo realizza nel calcolo del tempo di recupero. In un secondo tempo dove ci sono state sette sostituzioni, un Var di 4’ e una interruzione di 2’ dopo la rete del Cittadella, oltre ai vari crampi ad orologeria che colpivano gli evidentemente poco allenati giocatori del Cittadella, dare 6’ di recupero è roba da ufficio inchieste, oltre che da rimandare Marchetti (l’arbitro) alle elementari a studiare le addizioni. Da aggiungere che anche nel recupero c’è stato un richiamo del Var e quindi il gioco è stato interrotto lungamente anche in quella circostanza.
Insomma, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, diceva un politico della prima repubblica e la sgradevole sensazione è che il Cittadella andava risarcito (per cosa lo sanno solo loro) e che i playoff di serie B si hanno da fare, insomma la tempesta perfetta che in un pomeriggio, guarda caso di pioggia si è abbattuta suo malgrado sulla squadra di Inzaghi.