RSU Remaggi di Cascina, critica con la direzione della struttura
Denuncia, ancora una volta, la carenza di personale ma soprattutto non è stata gradita la risposta della direzione del Remaggi che taccia lavoratori e lavoratrici di essere bugiardi
Questo il comunicato integrale
Il contenuto della nota della direzione in risposta alla nostra, in buona sostanza taccia i lavoratori e le lavoratrici di essere bugiardi, esprimendo una posizione difensiva e auto assolutoria, che non risponde alle criticità, ripetutamente sollevate dal personale.
Una posizione, che saccentemente senza un minimo di analisi rispetto ai disagi posti dal personale , anziché porgere sponde di dialogo , rilancia uno scontro frontale con i lavoratori .
Siamo consapevoli del contesto complicato in cui operano le RSA e le difficoltà di renderle economicamente sostenibili, ma non accettiamo che le inefficienze organizzative, siano scaricate sul personale.
Gli investimenti in migliorie fatti dall’ASP, sono apprezzabili, ma purtroppo forse “sfugge” , la grave carenza della componente relazionale, di comunicazione, di confronto e di programmazione.
Si nega la carenza di organico, adducendo 300 ore in più di assistenza erogata nel primo trimestre, quasi a dire che gli operatori erogano l’assistenza agli ospiti , alla stregua di una pompa di benzina !.
Quando si parla di assistere ospiti fragili e con elevati carichi assistenziali, bisogna fare attenzione ad usare i numeri, che non sempre sono indicatori della buona qualità del servizio e delle buone condizioni di lavoro.
Ma evidentemente chi non conosce il lavoro quotidiano degli operatori e la complessità degli ospiti, può avere una visione parziale delle criticità.
Gli ospiti non sono numeri e bisogna considerare che i loro bisogni mutano e crescono di giorno in giorno e per questo e per i costi esosi delle rette , hanno diritto a ricevere l’assistenza appropriata, che non sempre può rispondere ai parametri normativi.
Qualcuno spieghi, cosa significa quando in turno ci sono operatori in numero inferiore a quello programmato , (ovviamente riscontrabile dalle timbrature) , oppure quando una larghissima parte di personale, ha un accumulo di decine di ore in Banca ore e altrettante ferie residue da smaltire ?
Oppure perché a colleghi andati in pensione non gli è stato permesso di smaltire le ferie residue prima della cessazione del rapporto di lavoro e men che mai gli sono state retribuite ?
Se non è carenza di organico, allora è disorganizzazione .
Si dica invece pubblicamente quale è stato l’esito dell’indagine sul benessere organizzativo del MES , effettuata oltre un anno fa .
Ed i corsi di formazione effettuati, davvero rispondevano al bisogno formativo, di chi opera in una RSA ?
I numerosi bandi di concorso per OSS ed infermieri , perchè non consentono di dare stabilità all’organico, che continuamente invece è sottoposto ad turn over elevatissimo ?
Davvero tutti coloro che hanno rinunciato ad un posto di lavoro fisso al Remaggi, sono attratti dalla sanità pubblica , magari anche per un incarico a tempo determinato ?
Le recenti dimissioni di personale amministrativo, aggraveranno i carichi di lavoro e le responsabilità del personale rimasto o ci sarà una nuova assunzione ?
Tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’ASP Remaggi hanno scelto ed amano il proprio lavoro e continueranno ad operare con senso di responsabilità e professionalità .
Avremo voluto risolvere le nostre problematiche attraverso le normali relazioni sindacali e finora non ci siamo riusciti, ma non perdiamo la speranza. E’ però evidente che la preoccupazione maggiore della direzione, è quella di giustificarsi e non quella di risolvere i problemi .