Comune di Pisa, contributo affitti solo per pochi
In pratica ne avrebbero dovuto beneficiare in 735 idonei, ma con la cancellazione dei finanziamenti governativi per il contributo affitti, il Comune di Pisa non riesce a dare risposte a tutti coloro che ne hanno bisogno
La denuncia viene da Unione Inquilini e Una Città in Comune con un comunicato stampa che riportiamo integralmente
Contributo all’affitto: nessun successo davanti a tante persone rimaste escluse, la responsabilità è della destra locale e di quella al Governo.
Sono usciti i dati sulle persone che quest’anno otterranno nel Comune di Pisa il contributo all’affitto.
Si tratta di un’integrazione pubblica riconosciuta a soggetti che dimostrano una fragilità economica tale per cui sostenere un intero canone di affitto è troppo gravoso ma che possono in parte sopperire autonomamente al pagamento del costo della propria abitazione.
Si tratta insomma di quella che comunemente è stata definita “fascia grigia di fragilità” ma che, a ben vedere oggi colpisce sempre più persone che, tra l’altro, hanno posizioni di reddito tutte fragili rispetto al costo delle case, ma comunque diverse tra loro.
E infatti anche le domande si dividono tra fascia A e fascia B. Ecco, a Pisa sono state ammesse ad ottenere il contributo solo le persone in fascia A e nessuna di fascia B e, complessivamente il contributo è spettato solo alla metà circa degli aventi diritto.
Nel 2024 sono state presentate 949 domande di cui 937 ammesse all’istruttoria e inserite nella graduatoria definitiva. Di queste, 847 sono risultate idonee, e, in tutto 735 hanno presentato regolarmente le ricevute dei pagamenti dei canoni di locazione: ciò significa che 735 persone avrebbero avuto diritto a questo contributo che invece è spettato solo a 421 di loro.
E le altre?
Le altre faticheranno, arrancheranno e probabilmente finiranno ad incrementare la spirale dell’emergenza abitativa che neppure sappiamo come verrà gestita visto l’imminente ritorno della materia nelle mani dirette del comune, senza più deleghe alle SDS e con politiche che negli ultimi anni hanno visto incrementare soltanto i soldi diretti nelle tasche degli albergatori (senza invece investimenti seri ed incisivi in soluzioni alternative come l’agenzia casa o la requisizione dei tanti immobili lasciati sfitti).
La destra è quindi responsabile assoluta della crisi abitativa che colpisce la nostra città al netto di quello che racconta. Così come altrettanto responsabile è la destra del governo Meloni che ha tagliato 300 milioni di euro al diritto alla casa, azzerando il fondo morosità incolpevole e quello per il contributo all’affitto e, allo stesso tempo, criminalizzando il bisogno abitativo con pene da 2 a 7 anni come previsto nel DL sicurezza per chi occupa o detiene senza titolo in ‘ non sua (previsione che potrebbe anche colpire chi rimane in casa senza un contratto dopo lo sfratto).
La nostra risposta politica è su tutti i fronti e parte da un primo elemento: cominciare a dire la verità.
È infatti assolutamente inaccettabile la narrazione dell’assessora Bonanno e del sindaco che a parole si dicono interessate alle persone fragili e nei fatti portano avanti politiche che distruggono i diritti e quel poco di welfare sociale che oggi rimane.
Unione Inquilini Pisa
Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista Pisa