Corruzione e riciclaggio, finisce in carcere un cascinese Vigile del Fuoco

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 7 Giugno 2025

Permessi antincendio concessi in cambio di denaro: in carcere l’ingegner Giuseppe Mazzotta. Sequestri e perquisizioni in tutta la Toscana

Scandalo al comando dei vigili del fuoco di Livorno: l’ingegner Giuseppe Mazzotta, dirigente provinciale , è stato arrestato con le accuse di corruzione e riciclaggio. A notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono stati gli agenti della Squadra mobile della Polizia di Stato, su disposizione della procura, che coordina un’inchiesta avvolta dal massimo riserbo.

Secondo quanto trapelato, l’indagine ruoterebbe attorno al rilascio di permessi antincendio concessi a fronte di compensi illeciti. Le ipotesi investigative riguardano un presunto sistema che avrebbe coinvolto anche altri soggetti, con una trentina di perquisizioni eseguite nei giorni scorsi e materiale sequestrato in diverse abitazioni e uffici.

Sessant’anni, originario di Lecce e residente a San Casciano, nel comune di Cascina, Mazzotta è un nome noto nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Laureato in ingegneria civile dei trasporti e iscritto all’Ordine di Pisa, ha alle spalle una lunga carriera nel settore della prevenzione incendi e vigilanza, con esperienze anche all’estero. Prima dell’attuale incarico a Livorno aveva lavorato a lungo al comando provinciale di Pisa. Non è la prima volta che il suo nome compare in un’inchiesta. Nel 2016 fu coinvolto in un’indagine della procura di Pisa per presunti favoritismi nel rilascio di autorizzazioni antincendio tra Valdera e litorale. Anche in quel caso si parlava di pressioni indebite, abusi d’ufficio e corruzione. Ma il procedimento si concluse con l’assoluzione piena di tutti gli imputati, Mazzotta compreso: non aveva commesso il fatto.

Il funzionario si trova da giovedì nel carcere di Livorno  in regime di custodia cautelare, motivata dal rischio di inquinamento delle prove. A breve l’ingegnere verrà interrogato dal giudice per le indagini preliminari alla presenza del suo avvocato, Roberto Nuti, e del pubblico ministero titolare dell’inchiesta. Al momento Mazzotta è l’unico tra gli indagati – il numero complessivo non è stato reso noto ma si parla di una rete piuttosto estesa – a essere stato sottoposto a una misura restrittiva della libertà personale.

Secondo quanto appurato, l’indagine è partita mesi fa da un esposto anonimo in cui venivano segnalate presunte irregolarità nel rilascio di certificazioni antincendio. Gli investigatori della Mobile hanno seguito una pista fatta di incroci documentali, testimonianze e accertamenti patrimoniali che avrebbero portato alla luce versamenti sospetti e contatti anomali con imprenditori del settore edile e impiantistico. Nel mirino della procura sarebbero finite anche alcune società di consulenza e studi tecnici della provincia di Pisa e Livorno. Si ipotizza che Mazzotta, in qualità di dirigente, abbia favorito l’approvazione delle pratiche in cambio di somme di denaro o altre utilità, in un contesto che gli inquirenti definiscono «di relazioni consolidate e strutturate nel tempo».

Nelle prossime ore saranno decisivi gli esiti dell’interrogatorio e delle analisi sui materiali sequestrati, che potrebbero far emergere ulteriori sviluppi o coinvolgimenti.


Visita anche il Podcast di Punto Radio, per riascoltare una trasmissione che ti è piaciuta particolarmente o che ti sei perso.

redazione.cascinanotizie