Cascina, asili nido nel caos. 163 bambini in lista di attesa: ritardi, disguidi e futuro incerto
Tra liti e richieste di dimissioni avanzate dai quadri tecnici più elevati, l’estate del comparto scuola cascinese si preannuncia rovente.
Al centro del dibattito e di centinaia di post dai toni accesi, le graduatorie definitive per gli accessi ai servizi nido comunali pubblicate il 10 luglio scorso.
Già il normale iter delle graduatorie era stato vittima dei ritardi, con l’assessore Luca Nannipieri costretto a dovere prolungare l’attesa pubblicazione delle liste. Poi, a differenza dello scorso anno e in attesa dei fondi regionali, l’amministrazione ha deciso di stilare le graduatorie prive dei posti in convenzione, con il risultato che 163 bambini, ad oggi, restano in lista di attesa.
Un po’ di numeri. Dei 285 bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi che aspettavano un posto in una struttura comunale, 52 sono stati inseriti nei nidi del Comune di Cascina, 163 in lista di attesa, 52 convenzionati in continuità e 18 in overbooking.
Le 52 famiglie fortunate inserite nei nidi comunali, anche a fronte di richieste specifiche su luogo e orario di frequenza di scuola (lungo o corto), hanno lamentato disservizi. In tanti, infatti, si troveranno comunque costretti a rinunciare al posto comunale in favore di uno privato, poiché la spartizione dei 15 posti a orario lungo e dei 37 a orario corto, hanno seguito regole poco chiare ed efficaci.
Dei 163 bambini in lista d’attesa, ad oggi, non è dato sapere ancora se, dove e quando, un posto sarà assegnato. Nella “determina” (allegata in pdf), il Comune specifica che la lista d’attesa costituisce “l’elenco degli utenti potenzialmente interessati dall’acquisto di posti bambino presso i servizi nido privati accreditati da parte dell’Amministrazione Comunale, mediante le risorse regionali che si rendessero disponibili a seguito dell’adesione al bando regionale”. Oltre a questo, però, alle famiglie non resta in mano altro che la speranza.
La “determina” specifica anche che ai 52 bambini in regime di continuità, sarà garantita la frequenza presso i “nidi privati già frequentati in convenzione” nel 2016-2017; mentre ai 18 overbooking, penseranno i servizi nido privati, che “hanno garantito all’Amministrazione Comunale la prosecuzione della frequenza, fino ad esaurimento”. Come a dire, ci penseranno loro, anche se dovremmo farlo noi.
Overbooking, meccanismo perverso. La questione è vera anche se incredibile. Sotto gli occhi di tutti i cittadini, senza comunicazioni strillate e pubblicizzate, dallo scorso anno scolastico il Comune di Cascina ha “costretto” alcuni nidi privati ad un lavoro extra e mal pagato. Le liste di attesa erano troppo corpose e data la mancanza di soldi nelle casse comunali, alcuni bambini, alla fine, erano rimasti senza nido.
L’amministrazione Ceccardi aveva così chiesto aiuto alle strutture private, che messe di fronte al problema, avevano accettato di ospitare alcuni bambini a tariffa ridotta, sicure che poi il Comune avrebbe pagato la differenza non percepita. A quanto pare (ma abbiamo tutto il materiale che lo conferma), però, le strutture private, invischiate in questo meccanismo, alla fine, i soldi dovuti non li hanno più presi rimettendoci (su ogni tariffa versata, ad esempio, gli enti privati hanno messo di tasca propria circa i due terzi del totale ndr).
Lo stesso meccanismo perverso, poi, è stato riproposto dall’amministrazione anche quest’anno (con la garanzia che sarà l’ultimo), e di fronte a tale richiesta, alcuni nidi privati hanno accettato ancora una volta di rimetterci per garantire ai bambini il diritto alla continuità del servizio.
Il paradosso. “Grazie al meccanismo degli overbooking - ci spiega una delle nostre fonti - i bambini che fanno parte di quella lista avranno di sicuro un posto assegnato a tariffa ridotta. Ad oggi, invece, a seconda di quanti fondi regionali arriveranno su Cascina, chi è in lista di attesa (ed ha quindi un punteggio migliore in graduatoria ndr) non ha ancora la garanzia di essere inserito in un nido comunale o in convenzione”.
La testimonianza di una mamma. “All’amministrazione comunale - dice Irene Pardini - chiedo: perché quest’anno solo pochi bambini hanno ottenuto un posto all’asilo mentre lo scorso lo hanno avuto quasi tutti? Come mai quest’anno non c’è stato il minimo impegno da parte degli uffici nel rispondere alle esigenze delle famiglie? La sensazione avuta, è stata quella di totale disinteresse nei nostri confronti. Personalmente, dato che non mi hanno concesso il posto richiesto, dovrò rinunciare al nido comunale che mi hanno assegnato e così, invece di pagare 300 euro di retta, dovrò sborsarne 600 euro da un privato”.
Asili nido nel caos. Con il cambio di amministrazione, la confusione dettata dai guai giudiziari che hanno colpito l’ufficio competente e l’incertezza sui fondi regionali, quest’anno, per ciò che concerne le graduatorie degli asili, ha regnato il caos.
A fine luglio, infatti, molte famiglie ancora non sanno in quale asilo sarà inserito il proprio figlio e a pochi mesi dall’inizio della scuola, in molti, ancora non hanno idea di quanti soldi dovranno disporre per avere garantito il futuro del proprio bambino.
A questo link il conunicato del Pd circa la situazione attraversata dagli asili nido cascinesi
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