Pieragnoli di Confcommercio Pisa polemizza con l'Assessore Avolio di Cascina

Cronaca
Cascina
Venerdì, 21 Luglio 2017

Ancora polemiche tra Comune di Cascina e Confcommercio sulla vicenda "sagre", dopo le esternazioni di un ristoratore che opera nella zona commerciale di Via del Nugolaio. Il comunicato stampa che giunge in redazione lo pubblichiamo integralmente

 

E' giusto che l'assessore al commercio di Cascina, che ha il compito fondamentale di sostenere e incentivare le attività commerciali del comune, invece di valorizzare e difendere le ragioni di un ristoratore locale fortemente penalizzato dalla sagra del Barbeque, prenda piuttosto le difese della sagra? A porsi la domanda è il direttore di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli alla luce della situazione che si è venuta a creare nella zona del Nugolaio a causa della sagra del Barbeque: “Al degrado pre-esistente si è aggiunta una situazione a dir poco incresciosa” - spiega il direttore - “e purtroppo sapevamo molto bene che sarebbe finita male. Capita sempre così quando le sagre sono soltanto dei pretesti e dei comodi paraventi per permettere ad alcuni soggetti di fare somministrazione parallela, eludendo normative di ogni tipo. Avevamo espresso il nostro “No” chiaro all'amministrazione comunale in tempi non sospetti, ma purtroppo non siamo stati ascoltati. Inevitabilmente, a pagare le conseguenze di questa decisione sono le attività regolari e a posto fisso, come nel caso del ristoratore di via del Nugolaio, colpito pesantemente non solo negli affari, ma addirittura gravemente ostacolato nel suo lavoro, come dimostra lo sbarramento che gli organizzatori della sagra hanno messo in atto per impedirne l'accesso”.

Quello che ci soprende in tutto questo” – prosegue Pieragnoli - “è che di fronte ad un ristoratore locale che chiede il diritto di non essere danneggiato e di poter continuare a lavorare senza subire torti di alcun tipo, l'assessore al commercio non trova di meglio che entrare in polemica con lui, difendendo le presunte ragioni degli organizzatori della sagra. L'unica difesa che l'assessore e l'amministrazione comunale avrebbero dovuto sostenere è quella del buonsenso, ovvero di non autorizzare una simile manifestazione. Mi domando: qualcuno ha verificato l'esistenza e l'applicazione delle pratiche sanitarie e di igiene e sicurezza, la formazione obbligatoria per il personale volontario, la rintracciabilità dei prodotti, il rilascio di scontrini, la sicurezza, la conformità degli impianti e quant'altro necessario per una manifestazione di questo tipo?”.

La decisione più giusta” – si avvia a concludere il direttore – “è quella di interrompere una volta per tutte una manifestazione, che da un lato penalizza i commercianti locali e dall'altro non porta alcun valore aggiunto al territorio. Non servierebbe a recuperare il tempo perduto, ma sarebbe un segnale inequivocabile che la lezione è stata imparata”.

 

luca.doni